Due milioni di italiani si pentono dei tatuaggi. Dal nome dell’ex ai disegni fatti male, fino ai concorsi: i motivi che spingono a rimuoverli
La soluzione c’è: il laser. Ma richiede tempo e costi economici elevati
Pensati e realizzati come marchi indelebili, espressioni d’identità, eppure c’è chi poi decide di fare un passo indietro. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, sette milioni di italiani hanno ceduto al fascino dell’inchiostro sulla pelle, i tatuaggi. Ma tra questi, ben due milioni si sono poi pentiti. La soluzione c’è, ma è costosa e richiede tempo. Il metodo più efficace è il laser fatto da chirurghi estetici o medici estetici. Le motivazioni che spingono a cancellare un tatuaggio sono molteplici e spesso raccontano storie di rimpianti. Come riferisce La Stampa, al primo posto c’è il classico errore sentimentale: il 61% dei pentiti vuole eliminare il nome di
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