Aspettiamoci il caos

“Aspettiamoci il caos”.
Questo dicono gli scienziati.
Aspettiamoci il caos.

Aspettiamoci il caos

D’altronde non c’è mai stata una situazione concomitante come questa, in precedenza.
Una combinazione data da un super El Niño in arrivo (di cui abbiamo scritto più volte anche qui) in concomitanza con una ondata di caldo oceanico nel Pacifico settentrionale e in contemporanea con un Oceano Atlantico dove le temperature sono fuori scala.
Questa combinazione di fattori è qualcosa che non abbiamo mai visto prima ed è una vera sfida fare qualsiasi tipo di previsione.
Però non si sente parola da nessuna parte.
Questo mentre voi vi spellate le mani sulle tastiere per la vittoria del centro destra anche dove non si presentava, mentre parlate di pedagogia, giustificando ancora alunni che accoltellano professori, mentre gioite, per ideologia, delle litigate fra Siffredi e Fedez e per Spalletti che se ne va, la scienza continua a lanciare segnali di allarme.
Segnali che noi ignoriamo completamente.
Anzi evitiamo proprio di parlarne.
E’ un po’ come quando uscì il rapporto di sintesi (“Synthesis Report del Sixth Assessment Report) dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) che nessuno raccontò in nessun telegiornale. Eppure conteneva dati che dovevano spaventare. Dicono, d’altronde, che non si possa parlare di problemi o di cose negative perché poi “laggente” si stufa, si distrae, va in protezione.
Allora è meglio guardarle dopo le immagini. Magari dall’Emilia (per carità magari è un evento singolo che capta ogni 200 anni ma comunque evidenzia l’incapacità di prevenire e mitigare!).
Però qualcuno ce lo dice: “Aspettiamoci il caos”.
Un po’ come nel film “Don’t look up”.
Non lo dico io eh, lo ha detto una climatologa, la dottoressa Jennifer Francis(*), scienziata senior presso il Woods Hole Climate Research Center, negli USA (magari poi arriva il Salvatore Crapanzano che dice che lo stanno facendo per vendere auto elettriche o per manipolare le nostre paure eh…)
La Francis comunque ha detto: “Il 2023 ha già visto temperature da record nell’atmosfera, sulla terra e negli oceani, con impatti orribili sulla vita umana, sulle comunità e sull’ecologia. La situazione ci fa concentrare su tre fattori nel sistema climatico che guidano questi estremi e sono ancora destinati a battere più record, creando molta più distruzione quest’anno. Ci concentriamo sulla formazione del fenomeno climatico El Niño, così come sulle ondate di calore oceaniche, che colpiscono l’Atlantico e il Pacifico settentrionale.
Infine, discutiamo anche del ruolo dell’assottigliamento del ghiaccio marino che sta accelerando il cambiamento nella regione artica. Questi cambiamenti aumentano il calore nell’Artico più velocemente, influenzando gli ecosistemi e alterando la corrente a getto (quella che ha mantenuto il ciclone sull’italia per due settimane e che poi ha causato il disastro emiliano, NdA).”
E mentre voi vi azzannate per la Meloni e la Schlein una strabiliante ondata di caldo ha colpito la Russia:
Da 37°C a Verhnij Baskunkak nel Caucaso a 33.1°C a Kuminskaya (a 58° gradi di latitudine Nord) fino a 32.4°C a Saim a 60° di latitudine, record infranto). Ci sono notti tropicali a nord dei 57° di latitudine N (Temperature min 20.6°C Nozovka lat 57°, 20.7°C a Sorocinsk a 52°N di latitudine).
Sono dati senza precedenti.
Ma non si deve dire.
La gente si stufa eh!
Poi però facciamo le raccolte fondi via SMS…
Tanti saluti.

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