Il costo nascosto del colore: ti racconto l’impatto ambientale dei nostri vestiti
Dai fiumi inquinati alle emissioni di gas serra, la produzione di un capo d’abbigliamento colorato ha un costo ambientale molto più alto di quanto immaginiamo. Scopriamo insieme quali sono le sostanze chimiche utilizzate, le loro conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana, e quali alternative sostenibili stanno emergendo
Dietro la vivace gamma di colori che caratterizza il nostro guardaroba si cela un processo industriale complesso e altamente inquinante: la tintura dei tessuti. Un’attività che, se da un lato soddisfa il nostro desiderio di esprimerci attraverso la moda, dall’altro ha un impatto non trascurabile sull’ambiente.
Ogni anno, l’industria dell’abbigliamento utilizza circa cinque trilioni di litri di acqua, solo per tingere i tessuti. A dirlo è il World Resources Institute.
La tintura tradizionale dei tessuti prevede l’immersione dei materiali in vasche contenenti enormi quantità di acqua e sostanze chimiche. Questa pratica non solo consuma risorse naturali preziose, ma contribuisce anche a inquinare fiumi e laghi. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, il settore moda è responsabile del 20% dell’inquinamento idrico industriale mondiale. Le acque reflue dei processi
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