Pessimismo o realismo: nella Tuscia, in crisi un quinto delle imprese
Redazione
Viterbo,27.10.24
Per il presidente di “Comfimprese” Gianfranco Piazzolla l’anno che verrà è pieno di incognite.
Di certo, egli, ha, come dirigente della nota Associazione Confimprese, sottomano la situazione economica delle imprese viterbesi, quindi, voce autorevole per dare un giudizio.
Mentre da altre campane si odono segni di miglioramento economico, forse frutto di indicazioni politiche, come per esempio il plauso per il recente varo della “finanziaria”, sul terreno concreto, in particolare nelle province, miglioramento non si vede.Si parla del 20% di aziende in crisi.
L’analisi di Piazzolla parte dalla critica alla nuova legge di bilancio nazionale per il 2025 che non prevede strumenti finalizzati alla crescita, ma solo interventi di routine non sufficenti a smuovere la crescita delle aziende.
E’ chiaro, che nella attuale situazione economica mondiale, quindi di scarsità risorse per tutti e di necessità rientro dal debito come vuole l’Europa, il Governo Meloni non poteva far meglio.
Nella Tuscia, il comparto industriale ceramico che ha avuto una spinta dalle ristrutturazioni edilizie per i bonus 110%, dopo la
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