Sulle Alpi e sugli Appennini nevica sempre di meno (e gli sciatori si riversano in Scandanavia)
Le temperature sopra alla media non riescono a garantire la formazione della neve in zone in cui dovrebbe invece formarsi in abbondanza, ragione per cui sulle Alpi è (ancora una volta) allarme
Niente neve lassù in cima: in montagna è SOS neve, complici la crisi climatica e l’aumento delle temperature, con impatti negativi – come da qualche anno a questa parte – anche sul turismo invernale e sulla stagione sciistica.
A restituire un quadro tutt’altro che roseo ci pensa la Fondazione CIMA che monitora costantemente le condizioni dello Snow Water Equivalent (SWE), ossia l’acqua contenuta nella neve, che rappresenta un’indicazione preziosa sulla quantità di riserva idrica su cui potremo contare in primavera e in estate.
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E a febbraio il dato è decisamente allarmante: meno il 64%. I dati peggiori si registrano per gli Appennini, ma la situazione di scarsità di neve caratterizza tutta la penisola e, sulle Alpi (fondamentali anche per l’approvvigionamento idrico del bacino del Po),
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