Categoria Società

Coltivare le alghe sotto i parchi eolici offshore, il progetto olandese per produrre contemporaneamente energia e cibo cruelty free

parco eolico in mare

La necessità di trovare fonti energetiche alternative al gas e al petrolio è al centro del dibattito pubblico per due ragioni: da una parte si cercano nuovi modi per produrre energia e far fronte alla crisi che sta mettendo in ginocchio l’Europa; dall’altra, le fonti fossili sono ormai incompatibili con gli obiettivi di neutralità carbonica...

Catania centro europeo per i semiconduttori: STMicroelectronics investe 730 milioni in un nuovo impianto

stmicroelectronics

La Sicilia come punto di riferimento per realizzare la transizione verso l'elettrificazione sia in ambito industriale che automotive. È questa la scelta di STMicroelectronics, leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, che ha annunciato la sua decisione di investire 730 milioni di euro in cinque anni per la realizzazione di un impianto integrato per la produzione di substrati in carburo di silicio (SiC) in Italia per supportare la domanda crescente di dispositivi SiC per applicazioni automotive e industriali da parte dei clienti ST.
Primo nel suo genere in Europa per la produzione in volumi di substrati epitassiali in SiC da 150 mm, l'impianto sarà costruito nel sito ST di Catania (accanto allo stabilimento esistente che produce dispositivi in SiC) e integrerà tutti i passaggi del flusso produttivo. Anche in considerazione del fatto che la società è impegnata a sviluppare substrati da 200 mm nel prossimo futuro.
"ST sta trasformando le sue attività produttive globali, con una capacità addizionale nella produzione a 300 mm e una forte focalizzazione sui semiconduttori a larga banda interdetta, a sostegno della sua ambizione di raggiungere i 20 e oltre miliardi di dollari di ricavi", ha dichiarato in una nota ufficiale Jean-Marc Chery, presidente e ceo di STMicroelectronics. "Stiamo ampliando le nostre attività operative a Catania, il centro delle nostre competenze nei semiconduttori di potenza e dove abbiamo già integrato attività di ricerca, sviluppo e produzione per il SiC in stretta collaborazione con istituti di ricerca italiani, università e fornitori. Questo nuovo impianto sarà fondamentale per la nostra integrazione verticale nel SiC, ampliando la nostra fornitura di substrati in SiC in una fase in cui aumenteremo ulteriormente i volumi per sostenere la transizione da parte dei nostri clienti dei settori automotive e industriale verso l’elettrificazione e maggiore efficienza".
STMicroelectronics: i dettagli dell'investimento a Catania
Per la realizzazione dell'impianto STMicroelectronics ha messo in preventivo un investimento di 730 milioni di euro in un arco di cinque anni che avrà il supporto finanziario dello Stato italiano nell’ambito del Pnrr. E, una volta completato, permetterà di creare circa 700 nuovi posti di lavoro diretti.
Non bisogna dimenticare, peraltro, che Catania è da tempo per ST un sito importante per l’innovazione. Ospita, infatti, il più grande centro di R&S e produzione per il SiC, e contribuisce con successo allo sviluppo di nuove soluzioni per produrre dispositivi in SiC in quantità maggiori e qualità migliore.
Con un ecosistema consolidato nell’elettronica di potenza, che include una proficua collaborazione a lungo termine tra ST e diversi stakeholder (l’Università, il CNR e aziende coinvolte nella produzione di apparecchiature e prodotti) oltre a una vasta rete di fornitori, "questo investimento rafforzerà il ruolo di Catania come centro di competenza globale nella tecnologia del carburo di silicio e per nuove opportunità di crescita", ha affermato la società.
L’articolo Catania centro europeo per i semiconduttori: STMicroelectronics investe 730 milioni in un nuovo impianto è tratto da Forbes Italia.

I taxi volanti conquistano Roma: primo test con equipaggio a bordo per il Volocopter

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Aeroporti di Roma, Volocopter, UrbanV e Atlantia hanno effettuato questa mattina il primo volo di prova pubblico di Volocopter con equipaggio in Italia. Presentato al contempo anche il primo vertiporto di prova di mobilità aerea avanzata del Paese. Il test del "taxi volante" arriva un anno dopo la presentazione del primo prototipo in Italia.
Negli ultimi dodici mesi sono stati compiuti notevoli progressi nella tecnologia di volo, nella progettazione del vertiport e nelle normative necessarie per consentire i primi servizi tra l'aeroporto di Fiumicino e la città di Roma, previsti per il 2024. L'aerotaxi elettrico di Volocopter è stato progettato per voli passeggeri rapidi e senza emissioni in ambiente urbano su strade e vie d'acqua congestionate.
"L'apertura del primo vertiporto in Italia e il primo volo con equipaggio", spiega Marco Troncone, ceo di Aeroporti di Roma, "rappresentano un passo notevole verso l'attivazione delle prime rotte tra l'aeroporto di Fiumicino e il centro di Roma entro la fine del 2024, in vista del Giubileo. L'obiettivo èoffrire il nostro contributo alla nostra città e alle nostre istituzioni nell'accogliere i flussi turistici internazionali con un servizio innovativo e all'avanguardia".
Le caratteritische del vertiporto
Durante il primo volo il pilota collaudatore a bordo dell'elicottero elettrico Volocopter ha volato a 40 chilometri orari per 5 minuti a 40 metri di altezza lungo una traiettoria di volo a "figura 8" davanti agli spettatori.
L'infrastruttura che ha permesso il volo, il primo vertiporto italiano, che occupa un'area di circa 5.500 metri quadrati, è stata dimensionata per garantire la compatibilità con i principali Volocopter che saranno certificati nei prossimi anni. È composta da un'area per le operazioni di atterraggio e decollo, un'area di parcheggio, un hangar coperto e un'area per la ricarica delle batterie.
"In poco meno di un anno", ha concluso Christian Bauer, cco di Volocopter, "siamo passati da un accordo a un test di volo in un vertiport operativo".
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Qual è il segreto del vestito spray di Bella Hadid e perché potrebbe rivoluzionare la moda in chiave sostenibile

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È il brand più chiacchierato della Paris Fashion Week, complici uno spray e una supermodella. D’altronde, se Coperni si chiama così, ispirandosi liberamente a Copernico, è proprio perché vuol fare di idee rivoluzionarie la sua missione. E l’ha centrata in pieno, questa volta, alla Salle des Textiles del Musée des Arts et Métiers di Parigi,...

L’app di questa under 30 ti consiglia cosa indossare tramite un sistema di intelligenza artificiale

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Articolo tratto dal numero di settembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Potrebbe essere il nome di un’amica, Gaia. E invece è quello di un’app che, attraverso un innovativo sistema di intelligenza artificiale, riesce a consigliare l’outfit migliore basandosi sullo stile dell’utente. L’idea è venuta in mente ad Arianna Pozzi, classe 2003, che racconta di averci pensato traendo spunto dalla quotidianità: “Da appassionata di moda ho sempre consigliato le mie amiche nella scelta dell’abito. In base alla mia esperienza, poi, ho realizzato quanto fosse complicato scegliere il look giusto, soprattutto perché non esisteva niente che permettesse di ricevere consigli in modo personalizzato”.
A soli 15 anni, nel 2018, Arianna ha creato Gaia my friend, coniugando la passione per la moda con quella per la tecnologia. A credere in lei, oltre alla famiglia, l’incubatore Enry’s Island, che ha scommesso nella sua idea, e la borsa di studio Startup University, rivolta a startup in fase pre-seed, grazie alla quale ha sviluppato il business plan. Oltre allo stile, l’app prende in considerazione anche le emozioni dell’utente, stabilendo una relazione basata sull’empatia: insomma, una macchina che decodifica i sentimenti, consigliando sia capi che l’utente ha caricato nel suo armadio virtuale, sia modelli che possono essere acquistati tramite l’app.
La piattaforma è dotata infatti di otto tipi di emozioni: felice, triste, sicuro, insicuro, arrabbiato, aggressivo, romantico e calmo. Prima di suggerirti cosa indossare, ti chiede come stai e, in base all’umore, suggerisce l’outfit più adeguato. Di robot ‘sensibili’ si parla ultimamente più spesso. E il caso della macchina senziente di Google ha aperto la strada a nuovi interrogativi: l’AI potrebbe mai sostituire l’uomo?
Arianna ha le idee chiare. “Non credo. Certo, con il passare del tempo l’intelligenza artificiale diventerà sempre più precisa e il confine tra naturale e artificiale sarà molto sottile. Non penso, però, che prenderà il nostro posto. Sono anzi fiduciosa possa diventare un ottimo supporto per la vita quotidiana”. Dopo una prima presentazione, il passaparola ha permesso ad Arianna di realizzare la sua idea. E stringere in poco tempo accordi con realtà del lusso quali Yoox, Coltorti, Stradivarius ed Endelea, che permettono l’acquisto dei propri capi direttamente dall’app. “L’utente, poi, può condividere i propri outfit all’interno della piattaforma e votare quelli della community”, spiega Arianna. Visto il successo, i finanziamenti non sono tardati. Prima una campagna di crowdfunding su Back To Work, poi la vittoria di un bando di Lazio Innova nel 2021.
“Oggi il team di Gaia conta otto persone, anche se, in base alle necessità, ci affidiamo a consulenti esterni. Lavoriamo tutti da remoto e organizziamo call di allineamento almeno una volta a settimana, ma ci sentiamo spesso anche su WhatsApp”. Intanto, oltre che a potenziare il numero degli utenti della piattaforma, Arianna mira all’espansione globale e all’implementazione di nuove funzionalità legate all’AI. “Un altro aspetto fortemente legato al mio business è la sostenibilità”, conclude. “E questo sia perché, grazie alla funzionalità della richiesta dell’outfit, cerchiamo di educare l’utente al riutilizzo di un capo, sia per i brand green che proponiamo attraverso la piattaforma, tra cui molti del mercato di seconda mano. Inoltre, sempre nel campo della sostenibilità abbiamo rilasciato la nostra collezione di prodotti realizzata in collaborazione con Upupa & Colibrì”.
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Cybersecurity: cosa sono integrità e autenticità delle informazioni e come ottenerle

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Informazioni fedeli alle originali: l’integrità è sempre desiderata ma poco espressamente richiesta. Ancor meno l’autenticità, cioè l’integrità per tutto il ciclo di vita dell’informazione. Ecco come funzionano le diverse garanzie per un approccio security by design
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Oltre le echo-chambers: così i corpi intermedi possono ripensarsi nel metaverso

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L’IA nei social si traduce nelle echo-chambers, le camere dell’eco in cui sono ammesse solo informazioni affini alle proprie convinzioni. I corpi intermedi sono quindi chiamati a ripartire da saggezza e cultura, on e offline, per nuove rappresentazioni nella società 3.0: i dettagli
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