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Accordo Ue da 264 milioni di euro per finanziare 26 centrali fotovoltaiche (255 MW) in Italia

264 milioni di euro per finanziare 26 centrali fotovoltaiche

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Crédit Agricole Corporate and Investment Bank filiale di Milano (Crédit Agricole CIB), Natixis Corporate and Investment Banking (Natixis CIB) e Reden hanno concluso un'operazione di project financing da 264 milioni di euro per finanziare uno dei più grandi portafogli fotovoltaici in Italia.  La BEI spiega che «Il finanziamento sosterrà la costruzione e la gestione di un massimo di 26 centrali fotovoltaiche con una capacità installata totale fino a 255 MW in tutta Italia. 11 di queste  saranno realizzati nel sud del Paese, 8 nel nord e 7 nel centro Italia. Tutte le centrali saranno operative entro il primo trimestre del 2025 e produrranno circa 470 GWh all'anno di energia elettrica rinnovabile, sufficienti a soddisfare la domanda di oltre 190.000 famiglie italiane».
Un’operazione contribuirà al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di RepowerEU della BEI e degli obiettivi di produzione di energia rinnovabile dell'Italia. Inoltre, si prevede inoltre che questi investimenti nel fotovoltaico eviteranno l’emissione di circa 3,3 milioni di tonnellate di CO2 nel corso della durata della vita utile degli impianti. La Bei specifica che «La maggior parte degli impianti beneficerà della tariffa incentivante prevista dal Decreto FER 1 in quanto sorgerà su terreni industriali e genererà quindi ricavi convenzionati per 20 anni. Per il resto, che sarà costruito su terreni agricoli, il mutuatario - Reden Development Italy - dovrebbe firmare contratti di acquisto di energia elettrica a lungo termine o vendere l'elettricità sul mercato».
Si tratta di un finanziamento classificato come prestito verde secondo i  Green Loan Principles della Loan Market Association e per i partner dell’accordo «E’ un punto di riferimento importante per il settore, in quanto è uno dei più grandi portafogli fotovoltaici greenfield in Italia che combina tariffe incentivanti, contratti di acquisto di energia elettrica a lungo termine e entrate di mercato».
La vicepresidente della BEI  Gelsomina Vigliotti ha commentato: «In qualità di banca climatica dell'Ue, siamo lieti di cofinanziare la costruzione di uno dei più grandi portafogli fotovoltaici greenfield in Italia, che genererà energia rinnovabile sufficiente a soddisfare la domanda di oltre 190.000 famiglie italiane. Questa operazione dimostra ancora una volta il forte impegno della BEI a sostenere il piano REPowerEU e a rendere l'Europa il primo continente a emissioni zero al mondo».
Thierry Carcel, AD di Reden Solar, ha ricordato che «Dopo la nostra decisione strategica di entrare nel mercato italiano nel 2021, questo primo finanziamento per Reden in Italia conferma la nostra forte ambizione di sviluppare la nostra presenza nel Paese e di contribuire attivamente alla crescita verde e alla transizione energetica dell'Italia. Con il supporto del gruppo, il nostro team, con sede a Roma e guidato da Luca Crisi, gestirà la costruzione e la gestione di questo portafoglio. Stanno inoltre già lavorando su ulteriori progetti avanzati per raggiungere più di 1 GW di capacità installata in Italia entro il 2027».
Jamie Mabilat, Country Head di Crédit Agricole CIB in Italia, ha sottolineato che «In qualità di banca di relazione chiave di Reden, siamo lieti di supportare l'espansione dell'azienda nel mercato italiano e i suoi ambiziosi piani di crescita. Questa transazione dimostra il forte impegno di Crédit Agricole CIB per la transizione energetica e la nostra posizione di leader nel mercato dei prestiti verdi. Vorremmo anche ringraziare il management di Reden per la fiducia dimostrata nell'affidare a Crédit Agricole CIB la guida di questa operazione molto importante.
Guido Pescione, Country Head della filiale milanese di Natixis CIB, ha aggiunto: «Siamo orgogliosi di essere stati incaricati come unico sottoscrittore della prima iniziativa greenfield di Reden in Italia. Questa straordinaria transazione dimostra ulteriormente gli sforzi di Natixis per sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili nella transizione verde e i suoi valori ambientali e di sostenibilità».
Tutti gli impianti saranno interamente di proprietà di Reden Development Italy Srl, che fa parte del Gruppo Reden Solar recentemente acquisito dal Mandel Consortium, la cui maggioranza è detenuta dal principale fondo di investimento globale Macquarie. La filiale italiana di Reden si occuperà anche dei lavori di costruzione e delle attività di gestione e manutenzione.
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Senza politica industriale a rischio il 48% della produzione italiana di batterie

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Mentre l’Unione europea continua a reinviare il via libera definitivo ad una mobilità a emissioni zero – per auto e furgoni – a partire dal 2035, anche grazie alle pressioni messe in campo dal Governo italiano, la nascente industria delle batterie guarda alle opportunità garantite sull’altra sponda dell’Atlantico.
Una nuova analisi di Transport & Environment (T&E) documenta infatti che quasi la metà (48%) della produzione di batterie agli ioni di litio pianificata oggi in Italia rischia di andare incontro a ritardi, di essere ridimensionata o addirittura cancellata.
Emblematico il caso di Italvolt: «Il progetto inizialmente previsto a Scarmagno vicino Torino potrebbe subire ritardi o venire ridimensionato a favore del suo gemello Statevolt in California. Al momento sullo stabilimento che dovrebbe sorgere in Piemonte persistono incertezze in merito ai finanziamenti e ai permessi necessari alla costruzione».
Ma non si tratta di rischi che riguardano solo l’Italia, anzi. In tutta Europa sia a rischio il 68% della capacità produttiva di batterie agli ioni di litio prevista per i prossimi anni. A determinare questa situazione è soprattutto  l’Inflation reduction act (Ira), la legge approvata da Washington per attirare la produzione di tecnologie verdi, in assenza di equivalenti strumenti comuni di sostegno finanziario da parte dell’Ue.
T&E ha analizzato la situazione delle 50 gigafactory annunciate in Europa, mostrando come 1,2 TWh di produzione europea di batterie, in grado di equipaggiare 18 milioni di auto elettriche, sia attualmente ad alto o medio rischio di interruzione o delocalizzazione.
A rischiare maggiormente di veder svanire la capacità industriale attualmente prevista sono Germania – Tesla ha già dichiarato che concentrerà la fabbricazione di celle negli Stati Uniti per sfruttare gli incentivi dell’Ira, piuttosto che nella gigafactory di Berlino – Ungheria, Spagna, Italia e Regno Unito.
«I piani industriali per la produzione di batterie nella Ue sono sotto il fuoco incrociato di Stati Uniti e Cina – commenta Carlo Tritto, policy officer di T&E Italia – Per competere efficacemente, l'Unione Europea deve dotarsi subito di una politica industriale verde incentrata sulle batterie, fornendo un robusto sostegno per aumentarne i volumi di produzione. In caso contrario si rischia di accumulare un ritardo che potrebbe tradursi in una pesante sconfitta industriale».
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L’università di Pisa, i cinesi e l’intelligenza artificiale sostenibile

intelligenza artificiale sostenibile

L’obiettivo dello studio “Echo state graph neural networks with analogue random resistive memory arrays”, era quello di contribuire a una intelligenza artificiale sostenibile e progettare reti neurali artificiali a basso impatto energetico.
Lo studio è stato pubblicato su Nature Machine Intelligence  da un team di studiosi delle più importanti università cinesi e di Hong Kong e da un unico italiano: Claudio Gallicchio del Dipartimento di informatica dell’università di Pisa che spiega: «In questo studio abbiamo dimostrato come sia possibile progettare reti neurali artificiali che possano essere addestrate ed eseguite su sistemi hardware non-convenzionali, ottenendo risultati predittivi comparabili con quelli ottenibili con le unità di elaborazione grafica (GPU) e al tempo stesso riducendo il consumo energetico fino a oltre 40 volte».
La ricerca ha riguardato la progettazione congiunta hardware-software di reti neurali artificiali per grafi, una classe di metodologie informatiche all’avanguardia, utili a risolvere problemi in domini complessi come l’analisi delle reti sociali e la scoperta di nuovi farmaci.
Gallicchio evidenzia che «Da un punto di vista informatico gli algoritmi proposti sfruttano una tecnica basata sulla teoria dei sistemi dinamici neurali, nota come Reservoir Computing, per ridurre al minimo la richiesta di calcolo degli algoritmi di addestramento. Da un punto di vista fisico, le reti neurali vengono implementate in random resistive memory arrays, nanodispositivi neuromorfici caratterizzati da un’elevatissima efficienza energetica».
I risultati conseguiti sono stati possibili grazie ad una collaborazione interdisciplinare che ha mostrato i vantaggi della realizzazione di algoritmi di apprendimento automatico in hardware neuromorfico, indicando così una direzione promettente per i sistemi di Intelligenza Artificiale di prossima generazione.
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Il conflitto ha accelerato la transizione energetica. Ma ora da che parte si va?

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Il 24 febbraio 2022 Vladimir Putin dava ufficialmente inizio all’invasione dell’Ucraina, sconvolgendo l’equilibrio internazionale e trent’anni di relativa pace nel continente europeo. La mossa era stata pianificata con attenzione, almeno per quanto riguarda il settore dell’energia, da mesi, se non anni. Su queste colonne, a settembre 2021, vi abbiamo dato conto della strategia russa per […]

Il Sud Africa è al buio

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In 3 sorsi – I frequenti blackout stanno mettendo in ginocchio la società e l’economia del Sud Africa. L’impiego delle risorse rinnovabili potrebbe aiutare il Paese a raggiungere l’autosufficienza energetica, ma il Governo dovrà superare numerosi ostacoli. 1. BLACKOUT GIORNALIERI Dall’inizio dell’anno in Sud Africa si verificano interruzioni di corrente giornaliere. Non è però una […]

Il nuovo Presidente turkmeno in visita a Pechino

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In 3 sorsi – L’incontro tra Berdimuhamedov jr. e Xi sancisce una comprehensive strategic partnership tra Ashgabat e Pechino, che rafforza sempre di più il ruolo cinese in Asia Centrale. Prioritario è il tema del gas naturale, di cui il Turkmenistan è il maggiore fornitore per la Repubblica Popolare.   1. I RAPPORTI TRA ASHGABAT […]

Facciamo l’Eastmed, il gasotto delle democrazie. L’appello di Formentini

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Il gasdotto delle democrazie, l’Eastmed, sarebbe molto utile sia per tutti i player mediterranei coinvolti per stabilizzare l’intera area con una nuova e grande infrastruttura, sia in particolare per l’Italia che potrebbe diventare il principale hub del gas. Così a Formiche.net il vicepresidente della Commissione Esteri della Camera Paolo Formentini (Lega). “Assicura una fornitura costante […]

La guerra in Ucraina è costata all’Italia 76 miliardi solo per i rincari energetici

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È costata 76 miliardi di euro all’Italia la guerra in Ucraina solo per contenere l’impatto dei rincari energetici su famiglie e imprese. Una spesa fatta attingendo da extragettito e deficit in gran parte o raschiando il barile tra le pieghe del bilancio o risparmi di altre poste di spesa pubblica. Non parliamo di costi in […]
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Rinnovabili, è vero: il Governo ha autorizzato impianti per 7.1 GW (ma la strada è ancora lunga)

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Sì a 7.1 GW di rinnovabili: le Commissioni VIA-VAS del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e da quella tecnica PNIEC-PNRR hanno dato pareri favorevoli al funzionamento degli impianti, contraddicendo (per fortuna) le precedenti previsioni. La strada è ancora lunga, ma è un inizio. A novembre era arrivato un grido di allarme dal mondo delle...