Spese obbligate: le maggiori sono per casa, energia e carburanti
Per l’economia italiana il 2021 ed il 2022 sono stati due anni importanti ed eccezionali. Però, almeno secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, adesso siamo davanti ad una fase di rallentamento, nella quale il Pil ha registrato una variazione percentuale nulla o quasi, almeno per quanto riguarda il secondo trimestre dal 2023.
Il rallentamento, sostanzialmente, è stato registrato in tutte le componenti della domanda: i consumi sono stati compromessi dall’inflazione. A pesare sulle famiglie sono principalmente le spese obbligate, che sono cresciute quasi esclusivamente per la componente energetica. Dopo il livello record che questi costi hanno toccato lo scorso anno (il 42,7%), la quota nel 2023 continua a rimanere alta: 41,5%. Solo per avere un’idea di cosa stia accadendo basti pensare che dal 1995 ad oggi l’incidenza delle spese obbligate è aumentata del 40%. Ma analizziamo meglio questi numeri.
Spese obbligate, un costo sempre più pesante
Le spese obbligate, secondo una recente analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio, continuano ad avere un’incidenza rilevante sui consumi delle famiglie: costituiscono il 41,5%. Dal 1995 la loro incidenza è aumentata di quasi cinque punti percentuali e, almeno per
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