Covid, troppe mascherine. L'allarme: “Poca immunità sull'influenza” – Claudio Romiti

Covid, troppe mascherine. L'allarme: "Poca immunità sull'influenza" - Claudio Romitinicolaporro.it

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“Con la prossima stagione influenzale potrebbe aumentare la possibilità di osservare focolai rilevanti, specialmente se causati da ceppi nuovi o introdotti di recente. Questo perché per il secondo anno consecutivo la pandemia Covid-19 e le conseguenti misure di contenimento, come distanziamento e mascherine, hanno ridotto drasticamente a livello globale la circolazione dei virus influenzali e a causa della minore esposizione a virus respiratori stagionali l’immunità della popolazione potrebbe esser diminuita.”

Questo si legge in un breve articolo pubblicato il 7 luglio dall’Ansa, che riporta alcuni significativi passaggi scritti dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute nella circolare sulla “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2022-2023”. Nella stessa circolare, inoltre, si sostiene la necessità di sottoporre a vaccinazione la popolazione più esposta (anziani, fragili, bambini sotto i 6 anni, operatori sanitari, addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e lavoratori di settori sensibili), con l’obiettivo minimo del 75 per cento di copertura, puntando comunque a immunizzare, per così dire, il 95 per cento della citata platea.

Dopodiché nel documento, che sembra fortemente ispirato alla linea Speranza della paura virale, si indica l’esigenza “di continuare a monitorare e prepararsi alla prossima epidemia di influenza stagionale e a pandemie influenzali future: sorveglianza e test continui, indagini rapide sui focolai, sequenziamento tempestivo e condivisione dei dati sono di fondamentale importanza”. Per questo alle Regioni viene chiesto di “sensibilizzare la partecipazione dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta alla sorveglianza epidemiologica”. Le stesse Regioni vengono “invitate a potenziare la sorveglianza virologica dell’influenza e delle altre virosi respiratorie, identificando e sostenendo adeguatamente i laboratori afferenti alla rete nazionale”.

Ora, in primis, la cosa sconvolgente è che nella circolare si ammette candidamente che proprio a causa delle misure

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