Usa, una nuova agenzia d’intelligence per le fonti aperte? L’idea di Zegart
Gli Stati Uniti dovrebbero dare vita a una nuova, la diciannovesima, agenzia di intelligence dedicato all’open-source (fonti aperte) per “comprendere e sfruttare le tecnologie emergenti” e per non rimanere indietro. Può sembrare ridondante ma è “essenziale”. La proposta arriva da Amy Zegart, Morris Arnold and Nona Jean Cox Senior Fellow presso la Hoover Institution, Senior Fellow al Freeman Spogli Institute for International Studies della Stanford University, autrice del volume “Spies, Lies, and Algorithms: The History and Future of American Intelligence”.
“Finché l’open-source intelligence resterà inglobata in agenzie segrete che danno valore soprattutto alle informazioni clandestine, resterà abbandonata”, scrive l’esperta su Foreign Affairs. “La cultura della segretezza continuerà a bloccare l’adozione di strumenti tecnici all’avanguardia provenienti dal settore privato. Le agenzie faranno fatica ad attrarre e trattenere i talenti di cui hanno disperatamente bisogno per comprendere e utilizzare le nuove tecnologie. E gli sforzi per sfruttare il potere dei raccoglitori e degli analisti di open-source intelligence al di fuori del governo saranno vani”.
La proposta di Zegart parte da una constatazione: l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha
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