“Prenditi una camomilla”: dall’endometriosi alla vulvodinia, i luoghi comuni sulle malattie invalidanti
In occasione della Giornata nazionale della Salute della Donna, che si celebra come ogni anno il 22 aprile, facciamo un tentativo: proviamo a cambiare la narrazione dei fatti e a contare fino a dieci prima di fare la più inopportuna delle affermazioni
“Prenditi una camomilla”, “non ci pensare”, “è tutto nella tua testa”. Il dolore, che per sua stessa definizione rimane invisibile agli altri, non ha – se ci fate caso – ragione d’esistere. O almeno non per una donna e non per la maggior parte delle persone che ruotano intorno a lei e, che, a un’altra richiesta di aiuto, replicano con un… “ma che vuoi che sia?”.
Vorrei che mi ascoltassi, che ti appoggiassi qui accanto a me in silenzio: sentirai il mio corpo che urla, le mie viscere che chiedono pietà, perché non sempre quello che non si vede non esiste. Non sempre riesco a dirti quello che ho dentro, o forse non poni l’orecchio, di quegli spasimi che salgono su dritto, dal ventre, e invadono il petto, la gola, la testa. Una patologia
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