Piccola guida al Mediterraneo orientale per il nuovo governo

Al di là della visita di Giorgia Meloni in Ue e dei quotidiani riverberi nel vecchio continente della guerra in Ucraina (grano e caro energia) c’è un settore molto rilevante alla voce politica estera, dove l’Italia deve decidere che ruolo assumere. Il Mediterraneo orientale è in questo particolare momento al centro di moltissimi interessi, per […]

Al di là della visita di Giorgia Meloni in Ue e dei quotidiani riverberi nel vecchio continente della guerra in Ucraina (grano e caro energia) c’è un settore molto rilevante alla voce politica estera, dove l’Italia deve decidere che ruolo assumere. Il Mediterraneo orientale è in questo particolare momento al centro di moltissimi interessi, per via del dossier energetico, delle nuove relazioni tra stati che vi si affacciano e per via delle influenze esterne dei big players sulle dinamiche che si stanno materializzando in queste settimane.

Giacimenti e interessi

Come è noto, anche alla luce delle nuove scoperte di gas nei giacimenti di Glauko, Mercury e Kronos, l’intera fascia marina che va dal centro alla parte più orientale del Mare Nostrum rappresenta un terreno di incontro/scontro: se inizialmente l’idea del gasdotto Eastmed che avrebbe collegato tramite una pipeline da 1900 chilometri Israele al Salento, passando per Cipro e Grecia, era stata accettata da tutti i protagonisti (eccetto la Turchia), adesso si ragiona su uno scenario più economico e di più rapida realizzazione, come i rigassificatori sul modello dell’isola-deposito di Revithoussa in Grecia, così da fare la spola tra i paesi interessati.

In questo quadro si inserisce un doppio elemento legato a Israele: l’accordo con il Libano e la vittoria di Bibi Netanyahu alle elezioni. Il primo punto non dovrebbe essere messo in discussione dal nuovo governo di destra, ma è verosimile immaginare che Tel Aviv vorrà meglio “gestire” le intemperanze turche sul tema, al netto della ripresa delle relazioni diplomatiche fra i due paesi.

Grecia vs Turchia

Il riferimento è ai continui attacchi verbali di Ankara che, alcuni giorni fa, ha anche testato un nuovo missile nel Mar Nero, allarmando l’intelligence di tutti i paesi confinanti. “La Grecia ha


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