5G, alzati i limiti elettromagnetici in Italia (fra polemiche e timori per la salute)
Dal 29 aprile il limite di emissione elettromagnetica per le reti di telefonia mobile è aumentato a 15 V/m in nome dello sviluppo del 5G. Non si arresta la polemica da parte di associazioni, politici e cittadini, preoccupati dai possibili effetti negativi sulla salute
Nonostante gli appelli e le proteste, lo scorso 29 aprile è scattato l’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici nel nostro Paese: si è passati da 6 V/m a 15 V/, come previsto ddl Concorrenza. Con questa mossa, l’Italia si è adeguata al resto d’Europa per favorire lo sviluppo del 5G e rafforzzare la competitività del Paese.
Nonostante l’aumento, il limite italiano rimane comunque inferiore rispetto a quello di altri Stati Ue come Austria, Francia e Germania. La svolta, però, sta generando diversi malumori non solo fra i cittadini, ma anche fra le associazionei ambientaliste ed esponenti politici preoccupati per l’aumento dell’elettrosmog sul territorio nazionale provocato dalle antenne 5G.
La mobilitazione contro il provvedimento
Diversi comuni, da Milano a Dobbiaco (Bolzano), si stanno mobilitando per esprimere il loro parere contrario alla
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