Perché il succo d’arancia del supermercato ha un retrogusto così strano? Gli scienziati svelano il mistero
La contaminazione con un detergente usato per pulire i macchinari industriali sarebbe all’origine del retrogusto amaro del succo d’arancia industriale
Il succo d’arancia è una bevanda di enorme popolarità. L’ideale sarebbe spremere le arance in casa e bere la spremuta appena fatta, per fare incetta di vitamina C e di altri nutrienti che, con il passare delle ore, vengono persi.
Ma, a causa della sua innegabile praticità e del suo sapore gradevole, il succo d’arancia lavorato industrialmente è sempre più venduto (si stima che, attualmente, il consumo di succo d’arancia confezionato ammonti a circa 8,15 miliardi di litri di prodotto).
Per allungarne la shelf life e permettere di conservarlo a lungo a temperatura ambiente il succo d’arancia, sia concentrato che non concentrato, viene pastorizzato termicamente.
Tuttavia, si è osservato che i processi industriali a cui il succo viene sottoposto possono alterarne il sapore a causa della presenza di particolari sostanze che si sviluppano proprio durante tali processi.
Una di queste sostanze, il 5-vinil-guaiacolo, è stata oggetto di una recente ricerca condotta da un team dell’Istituto Leibniz dell’Università di
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