Overbooking, è legale? Come tutelarsi (e chiedere risarcimenti)
L’overbooking è l’incubo di tutti i viaggiatori. Dopo aver prenotato un qualsiasi volo, si giunge in aeroporto e si sente annunciare che non è più possibile imbarcarsi per alcuni problemi connessi con l’overbooking.
Inutile negarlo, questa è una situazione spiacevole, che può verificarsi nei periodi di alta stagione – come possono essere l’estate o il periodo di Natale – nel momento in cui il traffico aereo risulta essere particolarmente intenso. Il problema, però, è che l’overbooking rischia di far tramontare il sogno delle vacanze. O un più importante viaggio di lavoro.
Cos’è l’overbooking: il significato
Ma in cosa consiste l’overbooking? Volendo tradurre in italiano questo termine, lo potremmo rendere come sovra prenotazione. È, comunque, una parola inglese che viene utilizzata molto anche tra noi italiani.
A darne una definizione ufficiale, in Italia, è l’Enac, Ente nazionale per l’Aviazione Civile, la quale spiega che l’overbooking avviene quando
i posti disponibili sull’aeromobile sono inferiori rispetto al numero di prenotazioni confermate e ai biglietti emessi per quel determinato volo.
Volendo sintetizzare al massimo, questo significa che sono stati venduti più biglietti rispetto ai posti che risultano essere a disposizione
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