Lo smart working riduce la produttività dei lavoratori?

"Lo smart working è il contrario della produttività", aveva sentenziato Jamie Dimon, numero uno di JP Morgan Chase. E' davvero così?

“Lo smart working è il contrario della produttività”.

Così aveva sentenziato il boss di JP Morgan Chase, Jamie Dimon, che all’inizio di aprile 2023 aveva imposto a tutti i dipendenti di rientrare in ufficio 5 giorni ai manager e 3 giorni agli impiegati. Una posizione simile a quella di David Solomon, ceo di Goldman Sachs, che aveva definito lo smart working “un’aberrazione da correggere al più presto ora che la pandemia è alle spalle”.

Il dietrofront sullo smart working

Secondo un rapporto del dipartimento del lavoro pubblicato lo scorso aprile, il 72,5% delle imprese ha dichiarato che i propri dipendenti hanno lavorato in smart working raramente o per niente nel 2022, contro il 60,1% del 2021. La quota di imprese che offrono lavoro ibrido (alcuni giorni in presenza presenza e altri in smart working) è scesa in tutti i settori, con un calo del 13,4% nel settore privato. Particolarmente evidente la diminuzione del lavoro ibrido nel settore finanziario: dal 44,9% del 2021 al 22% del 2022. La società di selezione del personale ManpowerGroup ha calcolato che circa il 13% degli annunci di lavoro


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