Ius Soli sportivo spiegato da chi deve farlo applicare

Abbiamo chiesto al dirigente di calcio Stefano Censoni cosa cambia con la nuova norma. Ecco cosa ci ha risposto

C’è tanta confusione sullo Ius soli sportivo, il nuovo regolamento che deve essere applicato dalle società (anche dilettantistiche) per tesserare gli stranieri sotto i diciotto anni di età. Quando ci si scontra con cavilli e postille è facile perdere la bussola, nel caso poi che ad essere oggetto di norme e regole siano ragazzi minorenni, la situazione spesso si complica ancora di più e occorre fare molta attenzione.

Lo Ius soli sportivo è legge dal 2016, quando il Coni decise di consentire ai minori stranieri regolarmente residenti in Italia «almeno dal compimento del decimo anno di età» di essere tesserati dalle Federazioni sportive «con le stesse procedure previste per i cittadini italiani».

Dopo più di quattro anni dall’apertura, però, ora le cose stanno cambiando. Con il decreto 36/2021, entrato in vigore gradualmente negli ultimi tre anni, la supervisione dei tesseramenti è stata trasferita dai comitati dilettantistici a quello centrale di Roma. Oltre alla logistica, però, è stata modificata (per alcuni erroneamente) anche


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