Il peso di quella sedia vuota alla premiazione del Nobel per la Pace a Narges Mohammadi
La cerimonia del Premio Nobel per la Pace di quest’anno a Oslo ha visto ancora una volta una sedia vuota. È quella di Narges Mohammadi, tuttora in carcere in Iran. Era già capitato nel 2010, quando il Nobel fu assegnato a un altro difensore dei diritti umani incarcerato, il cinese Liu Xiaba
È vuota la sedia, ma non il suo potente messaggio: Narges Mohammadi è in carcere, nell’Iran che non consente libertà di espressione, e il Premio Nobel per la Pace a lei conferito non può andare direttamente nelle sue mani. Tutto ciò mentre, nelle stesse ore, ai genitori di Masha Amini è stato impedito di partire dall’Iran.
Narges Mohammadi è assente, infatti, in quel salone del municipio di Oslo nella Giornata mondiale dei diritti umani, tra reali, funzionari governativi, ambasciatori provenienti da tutto il mondo. La sua sedia è vuota, a fare le sue veci sono la sua famiglia, che ora vive in esilio in Francia, e quella gigantografia che la ritrae sorridente. Niente hijab.
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