Colloqui di lavoro: il test della tazzina di caffè per decidere chi assumere e chi no
Un imprenditore australiano ha ideato un brillante “test” per valutare il grado di rispetto del bene comune da parte dei potenziali dipendenti
Quando ci si presenta a un colloquio di lavoro, si sa che ogni nostro piccolo gesto è sotto la lente del responsabile che ci sta esaminando e che il rischio di un passo falso è dietro l’angolo: vogliamo dare del nostro meglio e dimostrare che la mansione proposta è cucita proprio per il nostro profilo.
L’ansia connessa a questo momento così delicato potrebbe farci compiere delle azioni che possono risultare non gradite all’interlocutore che abbiamo davanti, e che possono compromettere così le nostre possibilità di successo lavorativo.
Talvolta accade invece che il datore di lavoro o il responsabile delle risorse umane mettano alla prova i candidati con piccoli test in cui obiettivo è valutare la presenza di specifiche attitudini o di comportamenti sbagliati.
Il test della tazza di caffè
L’ex amministratore delegato di Xero Australia, Trent Innes, ha rivelato un piccolo test di comportamento che ha sempre utilizzato nei colloqui e che gli
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