Carburanti: obbligo di esporre prezzo medio ha fatto salire i prezzi?
All’inizio dell’anno il Governo, per surrogare la mancata conferma del taglio delle accise di ‘draghiana’ memoria, ha pensato di mitigare il caro-carburanti obbligando i distributori a esporre il prezzo medio regionale (o nazionale in autostrada) accanto ai prezzi effettivamente praticati. Un provvedimento all’insegna della trasparenza, applicato a partire dal 1° agosto 2023, che nelle intenzioni dell’Esecutivo avrebbe dovuto mettere fine alle presunte speculazioni di alcuni benzinai, e nel contempo indirizzare gli automobilisti verso le pompe più economiche. Ebbene, a quasi due mesi dall’avvio della misura si può tranquillamente affermare che tali propositi non siano stati per nulla raggiunti. Anzi, è possibile che l’obbligo di esporre il prezzo medio abbia ottenuto l’effetto contrario, contribuendo (insieme ad altri fattori) a far salire le tariffe di benzina e gasolio. Al punto che il Governo sta pensando a un ulteriore rimedio per calmierare i prezzi.
AUMENTO PREZZI CARBURANTE IN UN ANNO
Per il ministro Urso, titolare del Mimit, la colpa del caro-carburante è da attribuirsi in massima parte al taglio della produzione decisa dai Paesi dell’Opec, che ha fatto salire negli ultimi
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