Tracce di pesticidi, muffe e bisfenolo A nel pesto rosso, tra i prodotti peggiori c’è De Cecco (bene Barilla e Lidl)
Un nuovo test tedesco sul pesto rosso rivela che alcuni prodotti sono contaminati da tracce di pesticidi, tossine della muffa, Bisfenolo A o altro. Tra i pesti che escono meglio dall’indagine ci sono alcune marche presenti anche in Italia
@GreenMe
Oltre al classico pesto realizzato con basilico, olio, parmigiano e altri ingredienti, esiste anche un prodotto simile in versione “rossa”. Parliamo ovviamente del pesto rosso che cambia colore grazie all’aggiunta di pomodori secchi o polpa di pomodoro. Proprio su questa opzione alternativa si è concentrato un nuovo test tedesco.
ÖkoTest ha preso a campione un totale di 27 pesti etichettati come “pesto rosso”, includendo undici prodotti biologici. I prodotti sono stati acquistati presso discount, supermercati e negozi biologici in Germania.
Durante il test, è stata seguita una procedura rigorosa per valutare accuratamente la qualità e la sicurezza dei pesti rossi analizzati. Di seguito sono riportati i parametri chiave considerati dall’indagine:
Analisi chimiche: tutti i prodotti sono stati analizzati per la presenza di bisfenolo A, pesticidi, plastificanti, componenti di oli minerali (analoghi del MOSH/MOSH e MOAH),
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