The Dirty Protest trasforma le acque reflue in inchiostro (per sensibilizzare i politici sull’inquinamento degli oceani)

L’inquinamento degli oceani è un problema globale che ha effetti devastanti sulla biodiversità marina e sulla salute umana. Con miliardi di litri di acque reflue non trattate che finiscono nei mari ogni anno, l’urgenza di interventi efficaci è più sentita che mai. In questo contesto, l’iniziativa “The Dirty Protest” dello studio creativo londinese Uncommon emerge...

Per sensibilizzare sull’inquinamento degli oceani, The Dirty Protest usa inchiostro fatto di acque reflue per firmare petizioni

@The Dirty Protest

L’inquinamento degli oceani è un problema globale che ha effetti devastanti sulla biodiversità marina e sulla salute umana. Con miliardi di litri di acque reflue non trattate che finiscono nei mari ogni anno, l’urgenza di interventi efficaci è più sentita che mai.

In questo contesto, l’iniziativa “The Dirty Protest” dello studio creativo londinese Uncommon emerge come un esempio innovativo di attivismo ambientale. “The Dirty Protest” si rifà a una forma di protesta non violenta, in cui i partecipanti utilizzano inchiostro fatto di acque reflue per firmare petizioni.

Questo approccio simbolico mira a scioccare e sensibilizzare l’opinione pubblica, mostrando in modo tangibile l’impatto delle acque sporche sugli ecosistemi marini. Collaborando con enti come Clean Ocean e Ocean Sewage Alliance, Uncommon ha messo a punto una campagna che oltre a raccogliere firme, cerca di influenzare direttamente i politici attraverso l’invio di petizioni stampate con questo inchiostro unico.

Si punta a raggiungere il milione di firme

L’elemento distintivo di questa


Leggi tutto: https://www.greenme.it/ambiente/buone-pratiche-e-case-history/inchiostro-acque-reflue-petizioni/


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