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Il PAC prosegue la sua esplorazione delle culture internazionali sulle tracce della contemporaneità con una mostra che si propone di introdurci alle diverse espressioni dell’arte contemporanea giapponese degli anni duemila, concentrandosi in particolare sulle tendenze che coinvolgono i corpi degli artisti, sugli elementi della performance, e sulle dinamiche e i movimenti ad essa pertinenti. Analizzando criticamente le relazioni tra queste espressioni corporee e la società, l'ambiente e la materialità, nonché la tecnologia, gli artisti invitati racconteranno le loro visioni della vita e della morte, il senso di urgenza sulla politica di identità e come la politica sociale - lo spirito del nostro tempo - si sia rivelato attraverso le pratiche artistiche. Il progetto proverà a contestualizzare le attuali forme d’arte nella genealogia delle avanguardie giapponesi del dopoguerra, o nel recente passato, generando dialoghi multistrato tra le opere in mostra. Artisti Makoto Aida, Dumb Type, Finger Pointing Worker/Kota Takeuchi, Mari Katayama, Meiro Koizumi, Yuko Mohri, Saburo Muraoka, Yoko Ono, Lieko Shiga, Chiharu Shiota, Kishio Suga, Yui Usui, Ami Yamasaki, Chikako Yamashiro, Fuyuki Yamakawa, Atsuko Tanaka, Kazuo Shiraga.

Art Days – Napoli Campania

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La seconda edizione degli Art Days Napoli Campania si svolgerà dal 24 al 27 novembre 2022, in ogni capoluogo della più votata tra le regioni europee ai linguaggi del contemporaneo.L’Associazione promotrice, Attiva Cultural Projects, celebra anche il successo della prima edizione (16-19 dicembre 2021) a cui hanno preso parte 46 tra istituzioni, gallerie e spazi indipendenti per un totale di 51 eventi specificamente creati per gli Art Days tra Napoli, Benevento, Caserta, Salerno e relative province nonostante il difficile scenario internazionale e la legislazione d’emergenza ancora vigente in quel periodo. ‘Art Days – Napoli Campania è il primo grande evento diffuso dedicato all’arte contemporanea in tutta la regione: ha l’obiettivo di valorizzare le eccellenze artistiche del territorio innescando un dialogo tra gli attori del sistema, offrendo visibilità dal respiro nazionale e internazionale ad un territorio già tra i più sensibili per la produzione, la fruizione ed il collezionismo di arte contemporanea. La Campania si distingue già, anche a livello extra-europeo, per la caratura degli attori dell’art system che operano in regione ma resta l’unico territorio a non avere ancora appuntamenti dedicati che mettano a sistema tutti gli operatori ed artisti che il territorio stesso esprime invitando il pubblico ad esplorare un unico calendario concentrato di performance, mostre e progetti speciali, premi e conferenze. Per questo abbiamo sentito l’esigenza di progettare gli Art Days e non una fiera: per dare la possibilità a visitatori da tutto il mondo (ma anche dalle altre regioni italiane e da ogni zona della stessa Campania) di prenotare un weekend lungo con la possibilità di fruire anche di alloggi convenzionati e tour dedicati che raccontino il milieu regionale interagendo direttamente con gli attori che lo esprimono tutto l’anno nella loro struttura: un museo, una collezione privata, una galleria, uno spazio indipendente e molto altro. Con un programma completamente bilingue (Italiano/Inglese), i visitatori di ogni nazionalità potranno anche godere di un percorso speciale in ogni istituzione e galleria aderenti e, perché no, conoscere tutte le altre eccellenze e luoghi iconici del territorio campano oltre l’arte contemporanea grazie alla nostra campagna social che racconta luoghi, monumenti e storie ricche di emozione accompagnando i futuri visitatori fino ai giorni dell’evento’ affermano le fondatrici di Attiva, Martina Campese e Raffaella Ferraro (1991, Napoli/Vico Equense), l'associazione che, insieme a Letizia Mari (1994, Bergamo) ha ideato e cura il festival e che, per questa seconda edizione, si avvale anche del contributo di Valeria Bevilacqua (1989, Ferrara), program manager. Mostre, interventi site-specific, performance, talk, visite guidate e tour, attività didattiche, workshop (e per la prima volta un programma by-night dedicato) affolleranno la seconda edizione degli Art Days: importanti le partnership con i principali musei ed istituzioni nazionali e regionali. Il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) nonostante la sua missione di valorizzazione  copra un periodo storico ben situato, si è distinto negli ultimi decenni per lo spazio dato a grandi mostre di artisti contemporanei affermati ed emergenti. L’utilizzo di tutti i linguaggi del contemporaneo, inclusi musica e gaming, è parte integrante dell’offerta annuale. Lo staff del museo ha aperto un dialogo con le curatrici degli Art Days con l’idea di progettare uno dei percorsi dedicati al capoluogo di regione, Napoli, che vede anche l’Accademia di Belle Arti tra i main partner grazie alla realizzazione di un progetto formativo dedicato realizzato con l’associazione riTROVO.Il Museo Madre ospiterà alcuni talk degli Art Days e offrirà un ingresso ridotto ai visitatori del circuito. Tra le altre istituzioni museali già confermate vi sono anche il Museo Filangieri (Napoli) mentre altre importanti realtà di rilievo internazionale stanno completando l’iter di adesione in queste ore. Tra le fondazioni di origine privata od i luoghi di cultura, si segnalano tra le altre che prenderanno parte con eventi dedicati o con aperture speciali, Casa Morra (Napoli), la Fondazione Morra Greco (Napoli), l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli) che ospiterà la conferenza stampa inaugurale della quattro giorni internazionale, la Fondazione Plart (Napoli). Diverse le gallerie e gli spazi indipendenti che hanno già confermato la loro adesione, nonostante la pausa estiva, con programmi dedicati: Aa29 (Caserta), Acappella (Napoli), Le 4 Pareti (Napoli), Spot Home Gallery (Napoli), SyArt Gallery (Sorrento), Swing Gallery (Benevento). Atelier Alifuoco (Napoli), Collettivo Zero | Viale delle Metamorfosi (Napoli), Fenice in Pigiama (Casalnuovo, NA), Gaudium Gallery (Napoli), Labinac, (Napoli), LaCasaforte S.B. (Napoli), Opificio Puca (Sant’Arpino, CE), puntozerovaleriaapicella (Napoli), SMMAVE, (Napoli), Spazio Amira (Nola, NA), Tramandars (Somma Vesuviana, NA), Underneath the arches (Naples). Tra le collezioni private che partecipano agli Art Days con programmi ed iniziative dedicati vi sono: Agovino, Frasca e Rossetta. Tra le residenze d’artista figura ExtrArtis - Relais La Rupe, Sorrento (NA). Due sono i premi che le curatrici e fondatrici di Art Days Napoli Campania presentano per la prima volta quest’anno: entrambi dedicati ad artisti emergenti residenti in Italia senza limite di età oltre a dare spazio qualificato per una residenza artistica (ed un premio di produzione in denaro per la realizzazione dell’opera) promuovono in sinergia due eccellenze territoriali: il vino ed il paesaggio agricolo campano, l’enorme patrimonio archeologico attualizzando un sito fortemente antropizzato. Wine Wise. Metodologie della trasformazione, è la prima open call volta alla promozione del legame tra arte contemporanea e aziende vitivinicole realizzata nella regione Campania e rivolta ad artisti emergenti. Il progetto si sviluppa in collaborazione con l’associazione The Emotional Experience (Cristina Varchetta, Natascia Sole, Rosa Puorro) all’interno di quattro aziende vitivinicole campane distribuite in altrettante province: Villa Matilde (CE), Villa Raiano (AV), Cantine Astroni (NA), Cantine Iannella (BN).  Il bando di partecipazione si chiude il 10 settembre, saranno quattro gli artisti vincitori selezionati dalle curatrici di Art Days coadiuvate da una giuria di eccezione: il collezionista Fabio Agovino, il team The Emotional Experience, la giornalista e critica d’arte Stella Cervasio (La Repubblica), un rappresentante per ciascuna delle cantine coinvolte. Le opere site specific realizzate durante il periodo di residenza saranno acquisite dalle cantine partecipanti e saranno presentate dagli artisti tra il 17 ed il 20 novembre attraverso l’organizzazione di tour speciali tra arte e degustazione che faranno da vera e propria vigilia ai giorni clou della manifestazione, 24-27 novembre. La trasformazione dell’uva in vino implica la collaborazione tra umani e non-umani favorendo tra loro relazioni chimiche, tecnologiche, estetiche e affettive. Una riflessione olistica sui processi di produzione del vino suggerisce un cambio di prospettiva in cui la collaborazione inter-specie apre nuove opportunità alla sostenibilità ambientale, alla sopravvivenza collaborativa, all’interazione estetica. WineWise - Metodologie della trasformazione è molto più di un premio d’arte contemporanea per emergenti. E’ un progetto di valorizzazione artistica e territoriale rivolto a tutti gli artisti, duo e collettivi interessati a esplorare il rapporto tra arte, territorio e produzione vinicola nella sua complessità. Flegreo per il contemporaneo - Art Residency, il secondo premio nel ricco parterre di Art Days, ha l’obiettivo di coinvolgere la comunità flegrea, chiamata a ridefinire - attraverso il lavoro svolto insieme all’artista - la propria relazione con il sito del Macellum - Tempio di Serapide, simbolo del centro storico della città di Pozzuoli. E' l’archeologia più antropizzata nel distretto culturale dei Campi Flegrei, inglobata ormai nel panorama urbanistico al punto da sottovalutare la sua importanza. Qual è il ruolo che l’artista ...

LE “INVENZIONI DI TANTE OPERE”, Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri

132673 11 Willem van Nieulandt Veduta di piazza San Pietro a Roma
Domenico Fontana, ticinese di origine ma lungamente attivo a Roma e a Napoli, viene solitamente abbinato al ricordo di quell’“acqua alle corde” che, leggenda vuole, abbia consentito all’architetto di innanzare l’obelisco di Piazza San Pietro. Un episodio di colore per dar conto dell’ammirazione vissuta dai contemporanei nell’assistere a questo evento, partecipe nei decenni conclusivi del Cinquecento del grandioso riordino di Roma voluto da papa Sisto V (1585-1590), per farne una città moderna degna della funzione di cuore del Cattolicesimo.Egli è, ora, protagonista di una originale mostra promossa dalla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio, Cantone Ticino, Svizzera) e dall’Archivio del Moderno dell’Università della Svizzera italiana, in partenariato con i Musei Vaticani, e con il patrocinio della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di Nicola Navone, Letizia Tedeschi (Università della Svizzera italiana-Archivio del Moderno) e Patrizia Tosini (Università Roma Tre), che si svolgerà dal 27 novembre 2022 al 19 febbraio 2023. L’esposizione presenta la carriera e le opere dell’architetto Domenico Fontana mettendone in luce il dialogo con i numerosi artisti che collaborano alla realizzazione dei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, Napoli, Amalfi e Salerno. Nelle sue fabbriche più prestigiose, di committenza papale e reale, al lavoro di muratori, vetrai, stagnai e fabbri, si sovrappone l’opera delle botteghe artistiche di pittori, scultori, bronzisti, stuccatori, indoratori e incisori. Si ha così modo di vivere, in mostra, l’esperienza dei grandi cantieri artistici della Roma papale di fine Cinquecento attraverso la presenza di rilevanti opere d’arte di pittori quali il Cavalier D’Arpino, Cesare Nebbia, Giovanni Guerra, Paul Bril, Andrea Lilio, Ferraù Fenzoni, scultori in bronzo e in marmo, come Bastiano Torrigiani, Lodovico Del Duca e Leonardo Sormani, medaglisti come Domenico Poggini.Di questa straordinaria coralità che unisce le più diverse competenze, vuole parlare la mostra, suddivisa in tre sezioni principali, articolate al loro interno in sottosezioni tematiche. Riproduzioni digitali, fotografie immersive e ricostruzioni multimediali accompagnano le opere, creando un ricco e sfaccettato apparato digitale che integra e arricchisce il racconto, interagendo in maniera diretta con il visitatore.La mostra illustra i risultati del progetto di ricerca, finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica (FNS), L’impresa Fontana tra XVI e XVII secolo: modalità operative, tecniche e ruolo delle maestranze” e si svolge nell’ambito del progetto FNS-Agorà The «invention of many works». Domenico Fontana (1543-1607) and his buildings works (CRAGP1_199500, 2022-2024), volto a favorire il dialogo tra comunità scientifica e società civile.Domenico Fontana nacque a Melide nell’attuale Cantone Ticino (Svizzera) nel 1543. Esordisce come stuccatore a Roma a partire dal 1563, dove interviene nei cantieri del cardinale Ricci (gli attuali Palazzo Sacchetti e Villa Medici), nel Palazzo del Campidoglio e nella Chiesa Nuova in Santa Maria in Vallicella. È attestato anche a Villa d’Este a Tivoli nel 1568. Nel 1584 costruisce la Cappella Sistina in Santa Maria Maggiore per il cardinale Felice Peretti, futuro papa Sisto V, che diventerà il suo principale committente. La nuova cappella incorporò la duecentesca Cappella del Presepio di Arnolfo di Cambio: il piccolo sacello fu trasportato all’interno della costruzione utilizzando complesse macchine di cantiere. Per lo stesso committente costruì la grandiosa Villa Montalto alle Terme. Con l’accesso al soglio di San Pietro di Felice Peretti,Fontana , ricevette prestigiose committenze: costruì il complesso del Laterano che sostituì l’antico Patriarchio, con il Palazzo, la Loggia delle benedizioni e l’edificio della Scala Santa, il Palazzo Apostolico e la Biblioteca Apostolica Vaticana. È ancor oggi celebre per l’innalzamento dell’obelisco in Piazza San Pietro, impresa di cui pubblicò un resoconto nel suo libro Della transportatione dell’obelisco Vaticano e delle fabriche di Sisto V, pubblicato a Roma nel 1590. Eseguì, inoltre, l’innalzamento di altri tre obelischi antichi nell’odierna Piazza del Popolo (Obelisco Flaminio), Piazza Santa Maria Maggiore (Obelisco Esquilino) e Piazza San Giovanni in Laterano (Obelisco Lateranense). Ottenne dal papa il titolo di cavaliere dell’Ordine dello Speron d’oro.Alla morte di Sisto V, l’architetto, accusato di malversazioni, fu costretto a trasferirsi nel 1592 a Napoli dove fu al servizio dei viceré spagnoli, impegnati in grandi opere per la nuova e seconda capitale del Regno. Fece il progetto per il porto di Napoli e fu incaricato della progettazione del Palazzo Reale la cui costruzione fu avviata nel 1600. Morì a Napoli nel 1607 e fu sepolto nella chiesa di Sant’Anna dei Lombardi. A seguito del crollo della chiesa nel 1805, la salma fu traslata nel vestibolo della Chiesa di Monteoliveto dove l’Arciconfraternita dei Lombardi si trasferì.

Architetture fatte ad arte. BBPR, Costantino Dardi, Monaco-Luccichenti, Luigi Moretti

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Una lettura originale dei documenti d’archivio, mettendo a sistema autori diversi con una particolare chiave di lettura: la relazione tra architettura e opera d’arte nel loro lavoro. BBPR, Costantino Dardi, Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti, Luigi Moretti sono i protagonisti della mostra Architetture fatte ad arte, che nasce dalla volontà di valorizzare e condividere i preziosi materiali che negli ultimi anni hanno arricchito la Collezione MAXXI Architettura, in particolare gli archivi di alcuni tra i più importanti architetti italiani del ‘900.Dal restauro e sistemazione dei Musei del Castello Sforzesco a Milano di DPR alle architetture che accolgono e si integrano con importanti opere d’arte dello Studio Monaco Luccichenti; dagli allestimenti di mostre di Costantino Dardi e il suo lavoro con critici e artisti all’amore per l’arte di Luigi Moretti, conoscitore, appassionato ed esperto, raffinato collezionista e gallerista, oltre che architetto.L’esposizione di progetti, documenti, immagini e carteggi mette così in luce un approccio colto e interdisciplinare ai progetti di architettura, in cui la dimensione personale si interseca con quella professionale.

Giotto e il Novecento

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Sono trascorsi più di sette secoli dai tempi in cui Giotto reinventò la pittura italiana aprendo la strada alla grande rivoluzione del Rinascimento. Oggi al MART di Rovereto una mostra si prepara a raccontare come, lungi dal restare confinato nel passato, il maestro di Vespignano sia stato fonte di ispirazione per gli artisti per buona parte del XX secolo. Dal prossimo 8 dicembre fino al 19 marzo 2023, oltre 200 opere metteranno in scena un viaggio attraverso la storia dell’arte sulla scia del pittore e architetto toscano. Nata da un’idea del direttore Vittorio Sgarbi e curata da Alessandra Tiddia, Giotto e il Novecento riunirà nelle sale del museo trentino protagonisti della pittura italiana come Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Mario Sironi, Gino Severini, Massimo Campigli, Ubaldo Oppi, che nella prima parte del secolo rintracciarono nel collega duecentesco il principale testimone di una tradizione artistica a cui guardare, nonché maestri legati all’ambiente internazionale delle avanguardie come Henri Matisse. Ma non finisce qui. Opere di Lucio Fontana, Yves Klein, Mark Rothko, Josef Albers illustreranno il seguito della storia, mostrando come anche nella seconda parte del secolo l’arte di Giotto sia stata alla base del lavoro di alcuni degli artisti più innovativi nel panorama mondiale. E non mancheranno incursioni nell’arte del presente, con l’americano James Turrell e la britannica Tacita Dean – giusto per citarne un paio - pronti a raccogliere e ad attualizzare ancora una volta l’eredità del maestro medievale.

A Roma è stata inaugurata un’imperdibile mostra su Van Gogh: un viaggio attraverso 50 opere del genio olandese 

Alla vigilia dei 170 anni dalla nascita, il Palazzo Bonaparte di Roma ospita una delle più importanti mostre su Vincent Van Gogh in Italia. L’attesissima mostra ha aperto le porte ai visitatori a partire lo scorso 8 ottobre e sarà aperta fino al 23 marzo 2023. È arrivato il momento che tutti stavamo aspettando: la...

Zerocalcare. Dopo il botto

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Zerocalcare (Michele Rech), classe 1983, fumettista italiano tra le figure più interessanti, complesse e di denuncia della scena culturale contemporanea - dopo il grande successo riscosso con l’omonima serie Tv - sarà protagonista di una grande mostra personale che si terrà a Milano negli spazi della Fabbrica del Vapore dal 15 dicembre 2022 al 7 aprile 2023.La mostra Zerocalcare. Dopo il botto è ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Minimondi Eventi e Arthemisia, promossa dal Comune di Milano-Cultura negli spazi della Fabbrica del Vapore ed è curata da Giulia Ferracci. La frammentazione di alcune battaglie sociali all'indomani della pandemia; l'accrescimento delle paure all'epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell'Europa; il forzato isolamento e la solitudine che hanno inevitabilmente generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà; la politica e le resistenze.Attraverso oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific, questi sono solamente alcuni dei temi al centro di questaimportante esposizione milanese.“Il meteorite non sta cadendo. È caduto. – dichiara Zerocalcare - Il covid ci ha dato la possibilità di ripensare la società, di tiare fuori uno spirito diverso, più attento agli altri e alla collettività ma non è accaduto. La mostra parla di tutto questo”.“Dopo quattro anni, vari nuovi libri, una serie televisiva di successo torna a Milano una nuova grande mostra di Zerocalcare – spiega Silvia Barbagallo - che come sempre ci porta ad alzare lo sguardo e a riconoscere tutta quella rete di rivolta, di speranza che non si spegne e che vale la pena di riconoscere e tenere viva”. Tutti libri di Zerocalcare sono pubblicati in Italia da Bao Publishing. 

I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone

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La Città di Vicenza annuncia l’esposizione “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone”, che sarà allestita all’interno della Basilica Palladiana dal 22 dicembre 2022 al 7 maggio 2023.La mostra, curata dal Museo Egizio, da Cédric Gobeil, Paolo Marini, Corinna Rossi, sotto il coordinamento del direttore del Museo Egizio, Christian Greco, costituisce la terza e ultima tappa del ciclo di eventi di rilievo internazionale “Grandi Mostre in Basilica”, ideato dalla Città di Vicenza per valorizzare le eccellenze culturali della città. La mostra verrà presentata ufficialmente alla stampa lunedì 17 ottobre alle 12.00 a Vicenza, a Palazzo Trissino, alla presenza del direttore Christian Greco e dei curatori, che insieme all’Amministrazione cittadina approfondiranno i temi del percorso espositivo. Capolavori della statuaria, ricche tombe e sarcofagi decorati, rotoli di papiro, bassorilievi e stele dipinte di straordinaria bellezza permetteranno di ricostruire la vita quotidiana dell’antico Egitto. Un viaggio ideale, dalla Basilica Palladiana alla Tebe monumentale di 3300 anni fa, per raggiungere il piccolo villaggio di Deir el-Medina dove disegnatori, scribi e artigiani lavoravano per costruire e decorare le tombe dei faraoni nelle vicine Valli dei Re e delle Regine. Accanto ai preziosi reperti una serie di spettacolari installazioni multimediali, esperienze immersive e riproduzioni in 3d consentiranno di ampliare i confini della cultura materiale.La mostra è ideata e promossa dal Comune di Vicenza e dal Museo Egizio in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vi­cenza; la promozione e l’organizzazione sono curate da Marsilio Arte, che ne pubblica il catalogo.

Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye

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Dal 4 marzo 2023 Fondazione Palazzo Strozzi presenta Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye, mostra che propone una selezione di opere dei più importanti artisti contemporanei internazionali, tra cui Maurizio Cattelan, Sarah Lucas, Damien Hirst, Lara Favaretto, Cindy Sherman, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Josh Kline, Lynette Yiadom-Boakye, Rudolf Stingel celebrando a Firenze i trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più famose e prestigiose collezioni italiane d’arte contemporanea.Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Reaching for the Stars esplora le principali ricerche artistiche degli ultimi quattro decenni attraverso una costellazione di opere che verranno esposte in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dal Piano Nobile alla Strozzina, con una speciale nuova installazione per il cortile rinascimentale. Tra pittura, scultura, installazione, fotografia, video e performance, il progetto esalta il dialogo tra Palazzo Strozzi e l’arte contemporanea proponendo ai visitatori un percorso alla scoperta delle grandi stelle dell’arte globale degli ultimi anni insieme a uno sguardo alle più giovani generazioni.