«Sono stata violentata da mio padre», ma è tutto falso: assolto in appello un uomo di 43 anni
Un uomo di 43 anni è stato assolto in appello dall’accusa di aver violentato la figlia minorenne. La sentenza del tribunale romano ribalta il verdetto dei giudici di primo grado, che avevano condannato l’uomo – di professione carpentiere – a otto anni di reclusione con il rito abbreviato. Dopo 27 mesi trascorsi tra carcere e domiciliari, è arrivata la svolta giudiziaria. Secondo i giudici d’appello, la ragazza avrebbe accusato il padre di abusi sessuali pur sapendolo innocente. Una bugia attraverso cui la giovane, secondo quanto ricostruito dalle indagini e riportato dal Corriere della Sera, avrebbe cercato di sbarazzarsi delle attenzioni della madre e iniziare a frequentare un ragazzo conosciuto su internet.
Le attenzioni
«La minore si muoveva avendo quale obiettivo
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