Slogan no vax a Bassano Romano, “una risposta a nazi Maggi”. A novembre il sindaco aveva già reagito duramente a un primo imbrattamento

L'azione della settimana scorsa assume i contorni della "ritorsione" dopo una prima condanna del primo cittadino. Carabinieri e polizia al lavoro. Per i fatti di sei mesi fa c'è un'informativa in procura

Gli slogan no vax su villa Giustiniani Odescalchi a Bassano Romano sono uno sfregio. Non solo verso un bene storico – artistico, ma anche contro il sindaco Emanuele Maggi. E non ne sono convinti solo carabinieri e polizia, che da mesi stanno monitorando e lavorando su quanto sta accadendo in paese. Ad affermare che quella scritta sul muro del palazzo, a caratteri cubitali con vernice rossa e accompagnata dal simbolo no vax della doppia V cerchiata, ha i contorni della “ritorsione” è lo stesso “guerriero”, come si chiamano e si ritengono gli appartenenti al gruppo, che l’ha realizzata.

Ma facciamo un passo indietro. Quando la mattina del 7 maggio Maggi si imbatte nell’imbrattamento ha una dura reazione di condanna: è inammissibile veicolare messaggi danneggiando beni pubblici che per essere ripristinati comportano una spesa per i cittadini, è la sintesi dell’intervento del primo. Ciò provoca la controreazione del gruppo no vax, che mette nel proprio mirino lo stesso sindaco che diventa bersaglio di “vilipendio e attacchi violenti, oltraggiosi e deplorevoli”, come li ha definiti il prefetto di Viterbo Antonio Cananà nell’incontro


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