Scomparso il 30% dei terreni agricoli. Wwf: “Cementificazione rende fragile l’Italia”
Dopo la tragedia di Ischia la riflessione sulla gestione del nostro territorio è tornata sotto i riflettori. Di fronte alla lunga lista di danni, ambientali ed umani, susseguitesi nel nostro Paese in questi anni è chiaro che la questione non si centra solo sull’abusivismo. È la cementificazione in generale, anche quella legale, ad essere problematica. Innanzitutto perché corre ad altissima velocità, consumando 2 metri quadrati di suolo al secondo. Questa corsa sfrenata al mattone impatta tanti aspetti del quotidiano: dall’agricoltura alla biodiversità, dalla qualità dell’aria alla sicurezza idrogeologica. L’allarme lo lancia l’Ispra, che nel suo rapporto 2022 ha messo in evidenza dati sconcertanti: persi 19 ettari di terra ogni giorno. Si tratta del valore più alto negli ultimi dieci anni. Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo. Solo gli edifici ne coprono 5.400: un territorio grande quanto la Liguria.
Agricoltura danneggiata
A rimetterci è stata innanzitutto l’agricoltura, con un terreno agricolo su tre sparito negli ultimi 50 anni. La superficie agricola utilizzabile, scrive la Coldiretti in una nota, si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari proprio a
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