Sempre più caldo oggi…stiamo freschi!

Anche oggi, mercoledì 30 giugno, avremo un caldo decisamente intenso con temperature di nuovo vicine ai 40 gradi al Sud e addirittura picchi localmente oltre i 40 gradi in Sicilia.

Il caldo interessa, seppur in maniera meno marcata, anche le regioni centrali, la Sardegna e parte del Nord-Est, mentre al Nord-Ovest e sull’arco alpino le temperature restano più contenute a causa della vicinanza di una perturbazione in scorrimento sull’Europa centrale, che favorirà condizioni di instabilità soprattutto sulle Alpi e le vicine pianure.

L’ondata di calore (che sta durando, fra alti e bassi, da circa dieci giorni) tenderà a smorzarsi progressivamente nei prossimi giorni: la massa d’aria sahariana si farà gradualmente da parte lasciando spazio a correnti nord-occidentali più fresche; così, entro sabato, le temperature torneranno più vicine alla norma su tutte le regioni. Oggi è sempre caldo…stiamo freschi!

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L’espressione “stai fresco!”, usata per dire che qualcosa non accadrà mai, ha origine nella letteratura. È stata infatti usata per la prima volta da Dante Alighieri nel verso 117 del XXXII canto dell’Inferno. Qui, riferendosi ai dannati sepolti e imprigionati per sempre nel lago ghiacciato di Cocito, il poeta scrive: “là dove i peccatori stanno freschi”.
. Dante ci ha donato molti altri modi di dire che usiamo quotidianamente.

Per affermare che un evento non ci scalfisce, possiamo per esempio dire non mi tange, espressione pronunciata da Beatrice (II canto dell’Inferno).

Nel XXXIII canto, in un’invettiva contro Pisa, appare invece l’espressione bel Paese, oggi usata come sinonimo di Italia.

Nel V canto, nel raccontare l’amore tra Paolo e Francesca, scoccato mentre i due leggevano il racconto del bacio tra Lancillotto e Ginevra, Dante introduce quel galeotto fu (riferito al libro) che usiamo tuttora per dire che la responsabilità di un evento è dipesa da qualcosa estranea a noi.
Anche quando usiamo l’espressione “senza infamia e senza lode” per far capire che qualcosa non va né tanto bene né tanto male (ma non ci piace un granché), prendiamo ancora da Dante, che scrisse il verso senza infamia e senza lodo nel III canto per indicare gli ignavi, ossia persone che in vita non avevano avuto il coraggio di prendere posizioni.

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