Roma e Il Cairo devono fare asse sull’energia. L’analisi di Melcangi
Al di là del bilaterale in sé tra Al Sisi-Meloni, c’è un elemento politicamente rilevantissimo che spicca sull’asse Roma-Il Cairo: ovvero lo status geopolitico egiziano alla voce energia (con in parallelo il prezioso lavoro in loco di Eni) che è centrale per relazioni e futuri business. Interconnettori e nuovi giacimenti sono due snodi strategici oggettivi, su cui costruire un dialogo produttivo tra i due leader. L’Egitto è partner chiave per la sicurezza del Mediterraneo in asse con Israele, proprio mentre le mosse della Turchia (come l’accordo con la Libia sulla zee) possono determinare dei cambiamenti.
Il ruolo dell’Egitto
Secondo Alessia Melcangi, professoressa associata al DiSSE della Sapienza e ricercatrice per Atlantic Council e Ispi, è chiaro che l’Egitto rappresenta un partner fondamentale, anche perché Eni già da tempo lavora nel Paese: “È sufficiente pensare all’importanza dei giacimenti di Zohr di Nohr – dice a Formiche.net – che sono i due giacimenti principali dai quali appunto viene estratto gas e che hanno permesso, tra l’altro, all’Egitto stesso di dichiarare la sufficienza energetica, cosa che è molto importante per
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