Paradosso Cina: le ICE restano nella “roadmap” fino al 2060

La Cina pianifica una transizione graduale: motore a combustione e combustibili alternativi al centro dell'agenda al 2060

La Cina ha davvero poco in comune con i piani di decarbonizzazione dell’Europa, al netto delle ambizioni, la sua strategia si basa su un obiettivo carbon neutrality nel 2060. Restando nell’ambito dell’industria automobilistica, l’Europa ha votato una proposta di Ban alle auto ICE dal 2035, ammorbidita sugli e-fuel solo grazie al braccio di ferro con la Germania. La Cina invece ha pianificato una strategia di riduzione delle emissioni più rilassata, investendo nelle auto elettriche, ma anche nei motori a combustione interna più puliti in Joint Venture con Costruttori stranieri.

IL RAPPORTO DELL’IEA SULLA NEUTRALITA’ AL CARBONIO DELLA CINA

Prima facciamo una parentesi più ampia, sulla neutralità al carbonio in Cina, perché non bisogna lasciarsi illudere dalla presunta inerzia cinese al cambiamento. Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), la Cina potrebbe raggiungere la neutralità al carbonio anche prima dell’Europa, che l’ha previsto nel 2050. Come è riportato nel World Energy Outlook 2023, in Cina a partire dal 2024 inizierà un declino dell’uso di combustibili fossili. Vuol dire che rispetto alle stime di qualche anno fa, si potrebbe raggiungere il


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