“Non potete chiamarlo formaggio”, il ministero dell’Agricoltura diffida un caseificio vegano
Secondo il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il caseificio vegano di Barbara Ferrante non può chiamare i suoi prodotti “formaggio”. E no, non è solo una dichiarazione, è il contenuto di una diffida ufficiale che i titolari si sono visti recapitare, che intima l’immediata rimozione della denominazione, pena sanzioni fino a 30 mila euro
Il Caseificio vegano di Barbara Ferrante non può chiamare i suoi prodotti “formaggio”, lo dice il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. E no, non è una dichiarazione verbale, è il contenuto di una diffida ufficiale che i titolari si sono visti recapitare, che intima l’immediata rimozione della denominazione, pena sanzioni fino a 30 mila euro.
La diffida ha lasciato increduli quanto amareggiati i proprietari del caseificio, che comunque si adegueranno all’imposizione per non incorrere in procedure legali lunghe e molto onerose, che potrebbero comunque terminare con il pagamento di un’ammenda importante, soprattutto per un piccolo esercizio commerciale.
La notizia è apparsa, oltre che su diversi organi di stampa,
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