Mangiare a Copenhagen (senza il Noma)

Cosa mangiare a Copenhagen e dove a 20 anni dalla nascita del Noma e della rivoluzione della Nuova Cucina Nordica. Ristoranti di quartiere, bakery, caffetterie, kebab, hog dog, burger e wine bar per scoprire le novità in città (tutte low cost)

Mangiare a Copenhagen oggi, è un’attrazione. Fino a 20 anni fa era la Sirenetta, una statua di bronzo eretta in onore dello scrittore danese Hans Christian Andersen. Sta ancora lì, ha lo sguardo triste: forse sa che oggi ci si fermano davanti giusto i pullman di pensionati e dei viaggi organizzati. Chiunque viva o conosca la città infatti, sa che Copenhagen è oramai conosciuta nel mondo per ben altro. E che le vere attrazioni oggi sono altre. È successo tutto in vent’anni esatti: nel 2003 ha aperto le porte un ristorante chiamato Noma e siglato il manifesto della nuova cucina nordica. E nulla, Copenhagen soprattutto, è stata più le stesso.

Nel 2003 è nato un movimento con cui gli chef provenienti dalla Scandinavia e dai Paesi Nordici sancirono la propria identità culinaria, liberando loro – e poi il mondo – dalle cucina del passato. Riportarono sulle tavole alghe, licheni, carne di renna, bacche e ingredienti locali, tradizionali e poveri, per lungo tempo dimenticati. All’importazione di tecniche, modelli e ingredienti preferirono valorizzare il km zero, il rispetto per la natura e la


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