La storia incredibile ma vera (e nera) di Kai, l’autostoppista con l’accetta

Tra i doc più visti su Netflix c’è quello che ricostruisce la parabola del ragazzo homeless passato da eroe virale “confezionato” dai media ad assassino brutale. La nostra recensione The post La storia incredibile ma vera (e nera) di Kai, l’autostoppista con l’accetta first appeared on Rolling Stone Italia.

Sembrava una storia troppo folle per essere vera: un surfista homeless chiede un passaggio a uno sconosciuto in direzione Fresno, California. Durante il loro viaggio, il guidatore – un uomo di 130 chili per quasi due metri d’altezza – si presenta come il secondo Messia dopo la venuta di Cristo, confessa di aver violentato una ragazzina di 14 anni durante un viaggio di lavoro alle British Virgin Islands, e dice che tutti i neri devono estinguersi, prima di investire col suo veicolo proprio una donna nera in pieno giorno, schiacciando il suo corpo contro un camion. Quando un’altra donna arriva sulla scena dell’incidente per prestare soccorso, l’uomo esce dalla sua auto, la stringe in una morsa da grizzly e inizia a soffocarla. A questo punto interviene l’autostoppista, che prende un’accetta dal suo zaino e comincia a colpire l’autista sulla testa. Un reporter della tv locale KMPH intervista l’autostoppista con l’accenta, e il video in cui il ragazzo ripete “Smash, smash, SUH-MASH!” mentre descrive l’accaduto diventa virale nel giro di poche ore: milioni di persone in tutto il mondo lo vedono,


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