
La Norvegia ha autorizzato l’estrazione mineraria nei fondali dell’Artico (in un’area estesa come l’Italia)
Nonostante i vari avvertimenti da parte di ambientalisti ed esperti sui gravi rischi che comporta, il Parlmento norvegese ha votato a favore del cosiddetto Deep Sea Mining, ovvero le estrazioni minerarie dai fondali dell’Artico. Il piano prevede il via libera a queste controverse attività in un’area, che si trova tra le Svalbard, la Groenlandia, l’Islanda...
La Norvegia è il primo Paese al mondo ad aprire strada alle estrazioni minerarie nelle acque profonde, autorizzando l’attività nell’Artico. Così una delle aree più incontaminate del Pianeta rischia di essere devastata
Nonostante i vari avvertimenti da parte di ambientalisti ed esperti sui gravi rischi che comporta, il Parlmento norvegese ha votato a favore del cosiddetto Deep Sea Mining, ovvero le estrazioni minerarie dai fondali dell’Artico. Il piano prevede il via libera a queste controverse attività in un’area, che si trova tra le Svalbard, la Groenlandia, l’Islanda e l’isola di Jan Mayen ed la cui superficie è pari all’incirca a quella nostra penisola (281.000 km2).
Così, uno dei pochi luoghi ancora rimasti quasi del tutto incontaminati sulla Terra rischia di essere seriamente danneggiato per sempre per mano dell’uomo.
“È devastante vedere lo Stato norvegese mettere a rischio gli straordinari ecosistemi marini. Quest’area è uno degli ultimi rifugi sicuri per la vita marina artica. Faremo tutto il possibile per fermare questa industria distruttiva prima che inizi” ha fatto sapere Amanda Louise Helle, attivista di Greenpeace, organizzazione che
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