Il risveglio del metano nel permafrost di Svalbard
Il permafrost di Svalbard sta rilasciando metano intrappolato, creando una potenziale minaccia per il clima. Gli scienziati stanno monitorando le emissioni e le possibili conseguenze.
In profondità sotto i più profondi strati di permafrost su Svalbard ci sono tasche di accumulo di gas che, se fossero sfuggite, potrebbero causare problemi per le emissioni di metano. (YDP/Shutterstock.com)
Nelle profondità sotto il permafrost di Svalbard, un arcipelago norvegese, si sta risvegliando una minaccia a lungo sepolta. Milioni di metri cubi di metano sono intrappolati sotto il ghiaccio, ma gli scienziati hanno scoperto che questo gas può migrare sotto il sigillo freddo del permafrost e potenzialmente sfuggire. Una fuga su larga scala potrebbe creare un ciclo di riscaldamento in cui il ghiaccio che si scioglie rilascia il gas intrappolato, contribuendo a ulteriori scioglimenti e aumentando le emissioni di metano. Inoltre, è probabile che ci siano altri depositi di metano migranti in attesa di sfuggire in altre parti della regione artica.
Il metano è un potente gas serra, come afferma il dottor Thomas Birchall del Centro universitario di Svalbard.
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