Facebook, Instagram e Threads: cosa vuol dire che Zuckerberg eliminerà il fact-checking (e quali saranno le conseguenze per te)
Curioso che le parole “libertà d’espressione” siano appena al secondo rigo del suo discorso. Come a dire che, no, la decisione di Mark Zuckerberg non è tesa a ingraziarsi i favori del presidente eletto Trump (e del paggetto Elon), bensì a eliminare i pregiudizi e garantire libertà di parola. Innanzitutto, elimineremo i fact-checkers e li...
Via i fact-checkers: anche Meta, come X, introdurrà le “Notes” che consentono agli utenti di segnalare pubblicamente i contenuti che ritengono non corretti o fuorvianti. Cosa c’è da aspettarsi
Curioso che le parole “libertà d’espressione” siano appena al secondo rigo del suo discorso. Come a dire che, no, la decisione di Mark Zuckerberg non è tesa a ingraziarsi i favori del presidente eletto Trump (e del paggetto Elon), bensì a eliminare i pregiudizi e garantire libertà di parola.
Innanzitutto, elimineremo i fact-checkers e li sostituiremo con delle note prodotte dal basso, simili a quelle di X, ha infatti annunciato Zuckerberg, capo di Meta e dunque tenutario di Facebook e Instagram.
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Cosa vuol dire? Lo dice chiaramente lo stesso Zuck: Meta dirà addio ai programmi di fact-checking di terze parti su Facebook, Instagram e Threads, sostituendo i suoi “moderatori” con un modello simile alle Community Notes di X, ex Twitter.
Una decisione che inizialmente interesserà solo gli States
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