Eurovita, l’ipotesi spezzatino agita anche i dipendenti
Non ci sono solo i 400 mila clienti di Eurovita a seguire con apprensione i lavori per la definizione del piano di salvataggio della compagnia finita in amministrazione straordinaria. Se da una parte ci sono i risparmiatori, con quelli rappresentati dal Codacons che starebbero valutando gli estremi di una class action, dall’altra ci sono anche i dipendenti della compagnia assicurativa vita preoccupati di sapere in quali delle cinque compagnie che hanno promesso di partecipare al piano saranno trasferiti. Si tratta di circa 230 persone (scese rispetto ai 240 di inizio crisi per 10 uscite volontarie) che aspettano di sapere dove saranno trasferite e la questione non è di poco conto considerato che, mentre tre delle cinque assicurazioni (Intesa Sanpaolo Vita, Allianz e Generali) hanno sede a Milano proprio come Eurovita, le altre due, Poste Vita e Unipol, hanno invece sede rispettivamente a Roma e a Bologna.
Nuovo tavolo di trattative tra i soggetti coinvolti nel salvataggio di Eurovita
Nel frattempo ieri i soggetti interessati al piano di salvataggio di sistema, ovvero le 5 compagnie e le banche coinvolte nella distribuzione delle polizze
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