Elezioni regionali, il candidato civico può salvare il campo largo. E D’Amato è sempre più isolato
Il Pd ha messo ordine tra le voci e i retroscena ed è uscito allo scoperto: per non perdere anche la battaglia delle regionali nel Lazio ha bisogno di accordarsi con il M5s e per riuscirci è disposto a trovare un candidato civico, che piaccia anche a Giuseppe Conte. Lo hanno deciso il segretario nazionale Enrico Letta, il governatore uscente Nicola Zingaretti, il responsabile organizzazione Francesco Boccia e il segretario del Lazio Bruno Astorre. Via tutti i nomi di candidati ufficiali e ufficiosi.
La scelta del candidato civico per evitare un fallimento certo
Dopo settimane di lavoro fatto dai coordinatori territoriali per chiudere la partita con i Cinquestelle e con il Terzo polo, mettendo sul piatto il nome dell’attuale vicepresidente della Regione Daniele Leodori, dal Nazareno hanno deciso di sparecchiare tutto e ripartire da zero. Lo spiffero gelido del fallimento, dovuto dai tentennamenti di Conte e dalle pressioni interne al Pd, stava diventando una burrasca. Così dal nazionale hanno deciso di fare un passo indietro.
Da Leodori a D’Amato a Gasbarra: si fanno tutti da parte
Niente primarie del centrosinistra – ma questo era già abbastanza scontato – e via tutti i nomi già palesati. Daniele Leodori, Alessio D’Amato e un più in ombra Enrico Gasbarra si spostano da un lato e negli auspici dei veritici dem fanno spazio a un nome civico, super partes. Uno alla Andrea Riccardi, l’ex ministro di Sant’Egidio, ma non specificatamente lui. Ha rifiutato, a quanto sembra.
L’assessore alla Sanità non ha l’appoggio interno e paga l’endorsement
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