Elezioni Brasile, Vanda Ortega l’infermiera indigena candidata che lotta per la difesa della foresta amazzonica – Il Fatto Quotidiano

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“Le nostre candidature devono essere viste come un soffio di vita per l’umanità. Eleggere rappresentanti di indigeni che difendono la foresta amazzonica mettendo a rischio la propria stessa vita è necessario per garantire l’esistenza del pianeta. La nostra lotta non è importante solo per il Brasile ma per il pianeta”. Non ha dubbi Vanda Ortega del dare la misura dell’importanza di una maggiore rappresentanza per i popoli originari nel parlamento del Brasile di oggi. Esponente della tribù Witoto, appena 450 persone in tutto il paese, Vanda è tra i quasi 200 candidati indigeni che punta a uno scranno a Brasilia. Mai così tanti nella storia.

Infermiera, la 35enne ha guadagnato la notorietà nella città di Manaus per la sua lotta in prima linea contro il covid-19. “L’Amazzonia è stata per due volte epicentro della pandemia nel paese. L’effetto è stato catastrofico. Vedere tante persone correndo disperate alla ricerca di ossigeno ci ha segnati. Questa esperienza è stata rilevante anche per capire che per ovviare alla negligenza dello stato e alla storica discriminazione ed esclusione della vita politica dovevamo essere noi a partecipare più attivamente”.

Nel primo semestre del 2022 l’Amazzonia ha registrato il più grande tasso di deforestazione degli ultimi 7 anni: 3.988 chilometri quadrati. L’accelerazione è dovuta all’attività sempre più aggressiva di imprese minerarie e dell’azione di esploratori e trafficanti di materie preziose e legname, spesso guidati della criminalità organizzata. Per Vanda Ortega il risultato delle politiche del governo Bolsonaro. “In questi tre anni abbiamo assistito a una politica di stato volta da un lato a indebolire la legislazione a tutela dei popoli e dall’altro a limitare l’azione delle agenzie destinate alla tutela e al controllo delle aree indigene”, afferma l’infermiera.

Il Consiglio missionario indigeno (Cimi), ente legato alla

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