
Donne di conforto: l’orrore dimenticato delle schiave sessuali dei militari giapponesi
Venivano usate, letteralmente, per “soddisfare” gli uomini militari. Stuprate e sfruttate come schiave sessuali dalle forze imperiali giapponesi nel corso della Seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente precedenti. Erano le military comfort women, traduzione letterale in lingua inglese dell’espressione giapponese jūgun ianfu (donne di conforto militari), un bieco eufemismo ad indicare le donne costrette...
Rinchiuse nei bordelli e costrette a prostituirsi con i soldati giapponesi durante il secondo conflitto mondiale: è il destino disumano toccato a decine di migliaia di donne e ragazze provenienti principalmente da Corea, Taiwan e Cina e passate alla storia come le “comfort women “. Una vicenda terribile e sconosciuta ai più per la quale sono arrivate le scuse ufficiali soltanto il 14 gennaio del 1992 da parte del Giappone
©JDMatt/Shutterstock
Venivano usate, letteralmente, per “soddisfare” gli uomini militari. Stuprate e sfruttate come schiave sessuali dalle forze imperiali giapponesi nel corso della Seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente precedenti. Erano le military comfort women, traduzione letterale in lingua inglese dell’espressione giapponese jūgun ianfu (donne di conforto militari), un bieco eufemismo ad indicare le donne costrette a prostituirsi in bordelli organizzati dalle stesse autorità militari nipponiche nei Paesi sotto la loro occupazione militare.
Nel corso degli anni, si sono succedute scuse ufficiali su scuse ufficiali, ma solo due anni fa una storica sentenza ha condannato il Giappone a versare 100 milioni di won (circa 75 mila euro)
Leggi tutto: https://www.greenme.it/lifestyle/costume-e-societa/donne-di-conforto-sentenza-corea/
LaCittaNews è un motore di ricerca di informazione in formato magazine, aggrega e rende fruibili, tramite le sue tecnologie di ricerca, in maniera automatica, gli articoli più interessanti presenti in Rete. LaCittaNews non si avvale di nessuna redazione editoriale. => DISCLAIMER