Don Ciotti, da 50 anni prete: «La mia sfida? Saldare cielo e terra»
Don Luigi Ciotti, 77 anni.
«Il vescovo d’allora, padre Michele Pellegrino, mi assegnò come parrocchia “la strada”: aveva compreso che la Chiesa, volendo restare fedele al Vangelo, doveva “uscire” abitando la storia». Don Luigi Ciotti ricorda così l’11 novembre 1972, giorno in cui vene ordinato sacerdote a Torino. E a cinquant’anni di distanza, si confida con Famiglia Cristiana in un’intervista che il settimanale pubblica nel numero in edicola.
«Voglio ricordare le parole di Carlo Maria Martini: “Missione della Chiesa è l’essere coscienza critica della società in cui vive e voce propositiva dei valori più alti e spirituali”», spiega il fondatore del Gruppo Abele e di Libera. «La Chiesa è chiamata a trasformare la fede in responsabilità, per affermare , qui e ora, i valori del Vangelo. Nel mio piccolo, e come sempre grazie al sostegno, alla passione, all’intelligenza e all’esempio di tanti altri, mi sono sentito interprete di questa visione. Per me la fede non è mai stata solo un fatto intimo, spirituale: la preghiera, il silenzio, l’ascolto di Dio, sono stati stimolo di un’apertura