Disastro ambientale in Basilicata: 16 indagati per aver sversato sostanze cancerogene nel mare Jonio e nel fiume Sinni
Secondo le accuse, già dal 2014 alcuni dirigenti avrebbero appreso della contaminazione delle acque di falda, ma lo avrebbero comunicato solo nel 2015
La Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza ha chiuso le indagini preliminari su un presunto disastro ambientale avvenuto a Rotondella, in provincia di Matera. Sedici persone, tra cui dirigenti di Sogin, Enea e funzionari pubblici, sono indagate per reati che vanno dal disastro ambientale al traffico illecito di rifiuti, fino al falso in atto pubblico.
Al centro dell’inchiesta c’è l’impianto Itrec di Trisaia, un sito di decommissioning nucleare gestito dalla società Sogin. Secondo l’accusa, l’impianto avrebbe sversato acque contaminate da cromo esavalente e tricloroetilene, sostanze altamente tossiche e cancerogene, nel mar Jonio e nel fiume Sinni.
La verità nascosta nelle falde acquifere
Secondo gli inquirenti, alcuni dirigenti di Sogin avrebbero saputo della contaminazione delle falde acquifere già nel 2014, ma avrebbero taciuto per un anno intero, permettendo che l’inquinamento si propagasse oltre il perimetro dell’impianto.
Non solo: Sogin avrebbe ottenuto autorizzazioni per lo scarico di acque reflue industriali nel fiume Sinni presentando documenti
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