Diossine nel latte materno delle donne di Taranto: “vi svelo cosa dice lo studio scientifico completo”
Nel latte materno delle donne che vivono a Taranto sono presenti diossine: uno studio, commissionato all’Istituto Superiore di Sanità, conferma gli effetti nefasti dell’inquinamento siderurgico sulla popolazione che vive in quella che l’Onu ha definito una “zona di sacrificio”. Ad anticipare i risultati completi la giornalista Rosy Battaglia, che ha realizzato la docu-inchiesta “Taranto chiama”
Per gli abitanti di Taranto anche respirare, il gesto più naturale del mondo, è fonte di paura e angoscia. Anche l’Onu ha accertato che le attività dell’impianto Ilva ha compromesso pesantemente la salute dei cittadini, specialmente dei bambini e dei più vulnerabili, esponendoli al rischio di malattie respiratorie, cardiache, tumori, disturbi neurologici e mortalità prematura.
Le tracce dell’inquinamento provocato dal settore siderugico si riscontrano persino nel latte materno delle donne tarantine. La presenza di diossine è nota ormai da anni, ma dal 2019 le autorità non hanno più effettuato attività di sorveglianza sanitaria.
A riaccendere i riflettori su questa drammatica questione la giornalista e documentarista Rosy Battaglia, che ha realizzato la docu-inchiesta “Taranto chiama” – insieme alla community Cittadini Reattivi
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