Cdp, il riciclo per le materie prime critiche è indispensabile ma insufficiente
In Italia dai rifiuti tecnologici si potrebbero recuperare circa 7,6mila ton, pari all’11% delle importazioni dalla Cina. Ma servono anche nuove miniere e accordi commerciali
[8 Marzo 2023]
La lotta contro la crisi climatica e per la sicurezza energetica rendono ineludibile l’esigenza della transizione ecologica, ma «in assenza di un’attenta politica industriale» l’Italia e l’Ue rischiano di passare dalla dipendenza da combustibili fossili a quella da materie prime critiche.
L’allarme arriva uno studio condotto dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) – il cui azionista di maggioranza è il ministero dell’Economia –, in una fase dove l’attenzione politica sul tema sta crescendo: il Governo italiano ha appena varato il nuovo Tavolo nazionale per le materie prime critiche, mentre nel corso delle prossime settimane è atteso dalla Commissione Ue il Critical raw materials act, incentrato sulla diversificazione degli approvvigionamenti e sulla promozione della circolarità.
Le materie prime critiche, definite tali per la loro importanza economica e per il rischio di fornitura ad esse associato – l’Ue ne elenca trenta –, sono cruciali per la produzione
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