Caldo estremo, perdita di ossigeno e acidificazione: gli oceani stanno affrontando una “triplice minaccia”
Una nuova ricerca conferma che gran parte della superficie oceanica del mondo è particolarmente vulnerabile alle minacce derivanti dall’uso di combustibili fossili e dalla deforestazione
I mari del pianeta stanno affrontando una “tripla minaccia” caratterizzata da riscaldamento estremo, perdita di ossigeno e acidificazione. Tutte condizioni estreme che sono diventate via via sempre più intense negli ultimi decenni, mettendo a dura prova in primis la biodiversità marina.
A dirlo è un nuovo studio pubblicato su AGU Advances secondo cui circa un quinto della superficie oceanica mondiale è particolarmente vulnerabile a queste tre minacce simultanee, esacerbate dall’uso dei combustibili fossili e dalla deforestazione. E non solo: nei primi 300 metri degli oceani colpiti, questi eventi ora durano tre volte di più e sono sei volte più intensi rispetto agli inizi degli anni ’60.
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Gli impatti di tutto ciò sono già stati visti e avvertiti – spiega Joel Wong, ricercatore dell’ETH di Zurigo, che ha citato l’esempio della “macchia” di calore
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