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Pianeti nani del Sistema Solare: quali sono e caratteristiche principali

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pianeti nani sono corpi celesti del Sistema Solare che condividono alcune caratteristiche con i pianeti, ma non hanno ripulito completamente la loro orbita da altri detriti. Tra i più noti vi sono Plutone, Eris, Haumea, Makemake e Cerere. A questi si aggiungono potenziali candidati come Quaoar, Orcus, Sedna e Gonggong, situati principalmente nella Fascia di Kuiper o nella Nube di Oort. Questi oggetti presentano una varietà di forme, composizioni e orbite eccentriche, offrendo importanti indizi sull'evoluzione del Sistema Solare. Studiarli aiuta a comprendere meglio la formazione dei pianeti e la distribuzione della materia oltre Nettuno. Le missioni spaziali e le osservazioni telescopiche continuano a svelare i segreti di questi affascinanti mondi remoti.

Tesori risalenti a 1.400 anni fa scoperti in Crimea: appartenevano a ”donne ricchissime”

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Un ritrovamento straordinario ha portato alla luce antichi gioielli d’oro e d’argento in una necropoli altomedievale situata presso l’altopiano di Mangup, nella regione della Crimea, a est della città di Sebastopoli. Questo sito archeologico, noto come necropoli di Almalyk-dere, ha restituito manufatti risalenti a un periodo compreso tra il IV e il VI secolo, testimoniando […]

Il tempo scorre più rapidamente sulla Luna. Ecco il perché

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Ad aprile 2024, la Casa Bianca ha chiesto agli scienziati di sviluppare uno standard di tempo lunare, essenziale per le missioni Artemis della NASA e una futura presenza umana sulla Luna. La questione principale riguarda la diversa velocità con cui scorre il tempo tra Terra e Luna, influenzata dalla relatività di Einstein. Gli orologi lunari mostrano una differenza netta di 56 microsecondi al giorno rispetto a quelli terrestri, a causa della minore gravità lunare e del movimento relativo. Sebbene questa differenza sembri minima, ha implicazioni significative per la navigazione e le comunicazioni, che richiedono una precisione estrema. I calcoli di scienziati come Bijunath Patla e Neil Ashby del NIST, pubblicati sull’Astronomical Journal, e di altri esperti internazionali forniscono un quadro per standardizzare il tempo lunare. Gli effetti della gravità solare, della rotazione terrestre e delle forze di marea sono stati inclusi nell'analisi. Un modello standardizzato è essenziale per il futuro ecosistema lunare, che richiederà una sincronizzazione precisa per missioni sicure e coordinate.