AFCAR: sentenza UE positiva, ma costi RMI in aumento per l’IAM

AFCAR Italia si congratula per la sentenza a favore di ATU-Carglass, ma evidenzia il continuo aumento dei costi delle RMI per le officine IAM

Il 5 ottobre, la Corte di Giustizia Europea (GCEU) ha delineato in modo chiaro e definitivo che i Costruttori di veicoli non possono ostacolare l’accesso ai dati per gli operatori indipendenti. Questa decisione deriva da una causa sostenuta da ATU-CARGLASS contro FCA-Stellantis presso il Tribunale di Colonia. AFCAR Italia, sottolinea che è un buon inizio, ma c’è ancora molto da fare per garantire un accesso equo, standardizzato e a prezzi ragionevoli alle informazioni tecniche di riparazione per gli operatori IAM (Independent Aftermarket).

AFCAR ITALIA E L’ACCESSO ALLE RMI PER L’AFTERMARKET

Il fulcro del dibattito riguardava l’accesso alle RMI (Repair and Maintenance Information), in particolare relative al servizio di sblocco del Security Gateway FCA tramite OBD, che sembrava essere in contraddizione con il regolamento europeo 2018/858. AFCAR Italia (Alleanza tra alcune organizzazioni italiane della filiera dell’aftermarket indipendente: ADIRA federata in FIGIEFA; AICA federata in EGEA, Tekné Consulting federata in ADPA), ha espresso entusiasmo per la sentenza, ma ricorda che ci sono ancora ostacoli all’accesso a informazioni tecniche per l’IAM.

IL COMMENTO DI AFCAR SULLA SENTENZA UE PER ATU –


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