5 curiosità sul Giro d’Italia 2023 che dovete sapere

l Giro d’Italia 2023 è iniziato: la 106esima edizione della Corsa Rosa propone 51.300 metri di dislivello nei suoi 3.448,6 chilometri totali di percorrenza. Il Giro ha preso il via sabato 6 maggio con migliaia di appassionati incollati agli schermi sino al 28 maggio.

Tra tre cronometro, otto tappe per velocisti e sette arrivi in salita, di cui quattro nell’ultima settimana di corsa, si prevede un appuntamento avvincente e coinvolgente. Pogacar non è della competizione, ma occhio ad Evenepoel che con i suoi numeri di inizio stagione – come riporta un articolo su Tadej Pogacar stesso, ma che riprende alcuni numeri anche sul belga – rischia di lottare per il bottino grosso.

Ecco alcune curiosità sulla corsa a tappe più amata dagli italiani e degli appassionati che seguono le statistiche legate alle quote sul ciclismo.

Un occhio alla sostenibilità 

Da qualche anno a questa parte, la Corsa Rosa è sempre più attenta all’ambiente. Per il settimo anno consecutivo, infatti, il Giro d’Italia è Ride Green. Per ricavare i tessuti che compongono i pannelli delle maglie sono impiegate una quindicina di bottiglie di plastica. Senza contare che i rifiuti prodotti nelle varie località vengono raccolti in appropriate isole ecologiche, situate in punti strategici su ogni tappa. Oltre 46mila chili di rifiuti sono stati raccolti nelle edizioni passate: l’85% di essi sono stati poi differenziati e avviati al riciclo.

La più piccola città di tappa 

La più piccola tra le città di tappa del Giro 2023 è Borgofranco, in Piemonte, con i suoi 3.600 abitanti. Un primato che esclude tuttavia realtà extraurbane, quali Lago Laceno, le Tre Cime di Lavaredo o Campo Imperatore. Al secondo gradino del podio c’è l’appena più popolosa Sabbio Chiese, nelle vicinanze di Brescia, dove risiedono 3.915 cittadini. Tarvisio, nei pressi di Udine, supera di poche unità i 4.000. Poi, via via, ci si addentra nei centri più popolosi, tra i quali spiccano capoluoghi di provincia come Teramo, Salerno, Terni, Bergamo e, soprattutto, le due “metropoli rosa” del 2023, Napoli e Roma. Un’affascinante opportunità di congiunzione, quella del Giro, che avvicina piccoli centri a città ben più conosciute.

Partenza e arrivo: dall’Abruzzo a Roma 

Per la seconda volta nella storia, è stata la Regione Abruzzo a dare il via al Giro d’Italia. La prima volta risale al 2001. Per la quinta volta, invece, Roma ospiterà la chiusura della Corsa Rosa. Si tratta del quarantanovesimo arrivo di tappa in assoluto nella Capitale.

Quanto vale vincere il Giro d’Italia? 

Considerando esclusivamente il piazzamento, il vincitore del Giro d’Italia porta a casa 115.668 euro. Una cifra da dividere successivamente con tutti i compagni di squadra, lo staff e i dirigenti sportivi. 58.412 euro per il secondo classificato, 28.801 euro per il terzo gradino del podio, e così via sino ai 2.863 euro per chi si piazza tra il decimo e il ventesimo posto. Per quanto riguarda i singoli arrivi di tappa, i premi vanno dai 276 euro tra il decimo e il ventesimo posto sino agli 11.010 euro del vincitore. Circa la metà per il secondo, mentre 2.753 euro al terzo arrivato.

La sigla del Giro, firmata Raphael Gualazzi 

L’iconico brano del Giro d’Italia 2023 nasce dall’estro dell’artista Raphael Gualazzi. Il cantautore ha incentrato la propria composizione proprio sul rapporto tra bicicletta e paesaggio. Nella scrittura, ad influenzare il musicista di Urbino c’è stato anche il fascino di una disciplina a lui cara. Gualazzi ha raccontato di essere stato ispirato proprio da una bici nella scrittura, su un foglio bianco, delle parole della sigla. Solo dopo è arrivata la musica, che nelle ultime settimane ha accompagnato lo spot del Giro.

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