
Volkswagen: taglio stipendi e rettifica bonus per evitare le chiusure
La crisi Volkswagen impone un piano di ristrutturazione, con taglio a stipendi e revisione dei bonus, per non chiudere le fabbriche
Il gruppo Volkswagen sta attraversando una fase delicata, segnata da una crisi finanziaria e dalla necessità di una drastica ristrutturazione. La competizione agguerrita dei produttori cinesi e la complessa transizione verso la mobilità elettrica, aggravata da lanci di nuovi modelli non pienamente riusciti, hanno portato ad un crollo dell’utile operativo del 41,7% nell’ultimo trimestre. Per far fronte a questa situazione preoccupante, l’azienda ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede tagli agli stipendi dei dipendenti e la possibile chiusura di tre stabilimenti in Germania.
VOLKSWAGEN, LE CAUSE DELLA CRISI
Diversi fattori hanno contribuito alla difficile situazione che Volkswagen sta affrontando:
l’ascesa dei produttori cinesi: le case automobilistiche cinesi stanno conquistando rapidamente quote di mercato a livello globale, soprattutto nel settore dei veicoli elettrici, mettendo sotto pressione i produttori tradizionali come Volkswagen; difficoltà nella transizione all’elettrico: il passaggio dai motori a combustione interna ai veicoli elettrici richiede investimenti ingenti e una profonda riorganizzazione aziendale. Volkswagen, nonostante gli sforzi profusi, non ha ancora raggiunto i risultati sperati in questo ambito; lanci di modelli finora non ripagati: alcune delle nuove auto elettriche
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