Urso: marchio Made in Italy alle case estere che producono da noi
Alfa Romeo ha dovuto cambiare il nome della Milano in Junior, mentre alla Fiat è stato contestato il tricolore sulla Topolino (e per non correre ulteriori rischi l’ha tolto dalla 600). Tutto questo perché sono vetture prodotte all’estero anche se appartenenti a marchi italiani, seppur di proprietà mezza francese. Viceversa le case automobilistiche estere, cinesi compresi, che produrranno in Italia con componentistica italiana potranno fregiarsi legittimamente del marchio Made in Italy. Lo ha detto il ministro Urso, lanciando l’ennesima provocazione nei confronti di Stellantis.
URSO PROMETTE LA DICITURA MADE IN ITALY ALLE CASE AUTO ESTERE CHE PRODURRANNO IN ITALIA
Parlando con i giornalisti al termine del suo primo incontro con i nuovi vertici di Confindustria, con i quali si è trovato d’accorso sulla necessità di preservare, rafforzare e rilanciare il settore dell’automotive, il ministro ha spiegato che mentre continuano le trattative con Stellantis per portare la produzione annuale a 1 milione di veicoli, mostrandosi moderatamente ottimista, il Governo non chiude affatto la porta ad altre case auto che vogliano stabilirsi in Italia per produrre da noi usando componenti italiani “e
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