Un mare di sangue: la Norvegia aumenta le quote di caccia alle balene
Mentre il mondo si interroga sul futuro dei giganti del mare, la Norvegia rilancia la caccia alle balene, ignorando la moratoria globale e sfidando la comunità internazionale. Una decisione che ha scatenato la reazione indignata degli ambientalisti, preoccupati per il destino di questi mammiferi marini e per l’impatto sull’ecosistema oceanico. Il ministro della Pesca e...
Nonostante la moratoria globale sulla caccia commerciale alle balene e il calo della domanda interna di carne di cetaceo, il Paese scandinavo ha deciso di aumentare le quote di caccia. Una scelta controversa, giustificata dal governo con la necessità di “mantenere l’equilibrio nell’oceano” e fornire “cibo sano e locale”
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Mentre il mondo si interroga sul futuro dei giganti del mare, la Norvegia rilancia la caccia alle balene, ignorando la moratoria globale e sfidando la comunità internazionale. Una decisione che ha scatenato la reazione indignata degli ambientalisti, preoccupati per il destino di questi mammiferi marini e per l’impatto sull’ecosistema oceanico.
Il ministro della Pesca e degli Oceani norvegese, Marianne Siversten Næss, ha infatti annunciato l’aumento delle quote di caccia, portando il limite a 1.406 balenottere minori per il 2025. Un incremento di 249 esemplari rispetto all’anno precedente, giustificato dalla necessità di “mantenere l’equilibrio nell’oceano” e fornire “cibo sano e locale”.
La caccia alle balene norvegese è sostenibile, severamente regolamentata e la popolazione di balenottere minori è in ottime condizioni – ha spiegato, in un comunicato, il ministro.
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